Doping, caso Iannone: tutto pronto per il ricorso al Tas

Doping, caso Iannone: tutto pronto per il ricorso al Tas
L’avvocato Antonio De Rensis ricorrerà al Tribunale Arbitrale dello sport per la squalifica di Andrea fino a giugno 2021. Intanto c’è una notizia positiva: la FIM non farà appello: questo significa che, alla peggio, la pena inflitta rimarrà com’è, non potrà aumentare. Al momento, non si conoscono i tempi per il giudizio finale
9 maggio 2020

Il caso Andrea Iannone è ancora aperto, ma si procede (lentamente) verso la decisione finale: in questi giorni, l’avvocato Antonio De Rensis presenterà appello al TAS di Losanna, mentre non lo farà la FIM , la Federazione Internazionale Motociclistica. Questo viene considerato un aspetto positivo: adesso manca solo la WADA, l’agenzia antidoping: per come sono messe le cose in questo momento, non dovrebbe presentare ricorso.

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E’ un piccolo passo in avanti: comunque vada, non potrà essere aumentata la pena a Iannone (erano stati chiesti 4 anni). Per il resto, l’avvocato De Rensis cercherà di far valere la tesi - obiettivamente logica e giusta - che il pilota, più che mangiare in grandi alberghi, non avrebbe potuto fare, non era certo suo compito esaminare la carne che gli è stata data da mangiare.

Lunedì, l’avvocato De Rensis presenterà il ricorso al TAS, poi bisognerà aspettare i tempi tecnici, come sempre lunghi: prima la FIM dovrà esaminare quanto presentato dalla difesa, arrivare alle proprie conclusioni, poi, finalmente, si potrà andare davanti al TAS pero la decisione finale. E inappellabile.

Andrea, eventualmente, potrebbe correre a Jerez il 19 luglio, data possibile per la prima gara di campionato? Impossibile rispondere a questa domanda: al momento non si può sapere.

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