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Ritorna l’analisi tecnica del nostro DopoGP. Giovanni Zamagni ci racconta come è nato in Ducati il successo del Dovi, che torna in vetta alla classifica iridata dopo dodici prove, e ci riporta lo spirito costruttivo di Lorenzo: che questa volta parte con prudenza, poi cresce e chiude molto vicino al podio. Una cosa è certa: Ducati ha individuato un setting di base molto valido; ma esattamente perché Lorenzo sceglie la nuova carenatura alata e Andrea no? L’ingegner Bernardelle lo chiarisce e indaga sui due fattori che determinano questo inedito equilibrio nella top class: i pneumatici Michelin che limitano le prestazioni delle moto e poi il software elettronico che si evolve nella stagione e non sempre è allo stesso stadio di evoluzione per tutti i protagonisti. Le variabili giovano allo spettacolo e noi ne siamo felici, però il tecnico vorrebbe vederci più chiaro.
Yamaha riscatta la brutta gara austriaca con le due moto sul podio -Vinales davanti a Rossi- ma forse ha sbagliato qualcosa nella pianificazione dei test: dopo la rivoluzione ciclistica d quest’inverno fatica ad individuare il setting più adatto alle gomme circuito dopo circuito. Honda invece è nettamente progredita su tutti i terreni, ma da quanto tempo non si assisteva ad una rottura del motore in gara? Qualche lettore vuole sapere se c’è un legame tra le cadute di MM in prova (la prima ad alta velocità) e il problema meccanico, Bernardelle lo esclude.
Bilancio soddisfacente per Aprilia, KTM e Suzuki: le prime due crescono in fretta anche se mancano i risultati eclatanti, la Suzuki resta valida e lo dimostra il fine settimana di Rins; purtroppo però Iannone sembra in crisi profonda e alterna i buoni sprazzi all’apatia. Grande in Moto2 Mattia Pasini, che dopo la terza pole consecutiva chiude secondo davanti a Morbidelli. Bravo anche Bastianini nella Moto3 mutilata di un giro, decisione giusta ma che ha penalizzato i due piloti più forti Mir e Fenati. Ora ci aspetta il GP di San Marino tra dieci giorni. Sulla carta, ma soltanto sulla carta, Misano è più favorevole a Honda e Yamaha.