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Poco severa la pena a Fenati? Per Zam andava fermato fino alla fine della stagione, per Nico e Bernardelle il gesto è molto grave, ma non c’era la chiara volontà di far cadere Manzi: i 20 bar di pressione sulla leva del freno non sono realistici. Il gesto resta molto grave, e Romano si è giocato la carriera. Più entusiasmante parlare del Dovi e della sua terza vittoria: perfetto il pilota e fortissima la Ducati, che qui non vinceva dal 2007 con Stoner. La rossa ha praticamente monopolizzato le qualifiche e avrebbe meritato la doppietta, il lavoro della squadra organizzata da Dall’Igna è eccellente. In contrapposizione, il nostro Ing. sottolinea il cattivo lavoro di Yamaha, che pare aver perso la bussola pur disponendo di due ottimi piloti e ottime squadre. Il problema sembra essere in Giappone.
Colpisce la differenza di prestazioni di Viñales e Rossi tra il sabato e la domenica: tutta da analizzare. E colpisce altrettanto l’instabilità della Honda di Márquez. Per Bernardelle il settaggio di gara non era perfetto, troppo soffici le sospensioni per provare a rimediare al calo di grip. Márquez, secondo davanti a Crutchlow, porta a 67 il suo vantaggio sul secondo in classifica, che ora è Dovi. Deludente la gara di Iannone, la Suzuki tenuta in alto da Rins. Aprilia e KTM, pur con situazioni molto differenti, raccolgono poco.
Interessanti anche le altre due gare. In Moto2, Pecco Bagnaia ribadisce la sua superiorità e Pasini è quarto; in Moto3 la prima vittoria italiana della giornata con Lorenzo Dalla Porta. Peccato per Bezzecchi, che cade e perde la testa del campionato a favore di Martin. Prossima gara il 23 ad Aragón: Márquez è il favorito sulla pista sinistrorsa, ma Ducati non partirà con meno ambizioni…