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Bernardelle parte dai complimenti a Michelin: per la prima volta, infatti, il gommista francese ha portato tre pneumatici molto diversi nelle prestazioni tra Soft, Medium e Hard. Poi il punto sulla Honda, che con Bradl ha fatto esordire in gara un nuovo telaio, provato e promosso da Márquez il lunedì. La RC è la moto migliore, o il merito è tutto di Márquez? Intanto Lorenzo stenta più del previsto. Ottima Suzuki: Rins è il pilota che ha conquistato più punti nelle ultime otto gare, e la moto cresce in tutte le sue aree. Curiosità: provato anche il “cucchiaio” nei test, ma le misure erano sbagliate e si è frantumato alla prima staccata.
La piattaforma inerziale unica sembra aver tolto un po’ di vantaggio a Honda e Ducati, tuttavia Yamaha fatica e resta indietro nelle prestazioni del motore. L’ingegnere ci aiuta a capire perché, e anche perché il team Petronas surclassa il team ufficiale in qualifica. Ducati ha un motore super, il migliore, ma lo sviluppo della ciclistica sembra lento e i limiti storici restano. La moto nelle curve lunghe seguita a “non tornare”.
Zam sottolinea il grande talento di Quartararo (poleman, e sfortunato in gara) e la consistenza di Morbidelli, frenato solo dal calo delle gomme; sostiene che Aprilia fa bene con Aleix, ma Iannone (ko) resta fondamentale per lo sviluppo della moto. Invece KTM è nella nebbia, forse per le scelte troppo estreme. Un applauso a Lorenzo Baldassarri (terzo successo in Moto2) e al team di Paolo Simoncelli per la doppietta Antonelli-Suzuki (con Vietti sul podio). Tra dieci giorni tutti a Le Mans per il GP di Francia: noi ci attendiamo un maggiore equilibrio in MotoGP; succederà davvero?
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