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DopoGP breve, con Zam collegato dalla Spagna e senza l’ing. Bernardelle che sta volando a Valencia. Martedì e mercoledì i test della MotoGP, giovedì il nostro programma completo.
Tante segnalazioni per Jorge, sia sul cruscotto sia dal muretto, tutte ignorate. Inaccettabile per Ducati, e tanta tensione nel box. Lorenzo si è poi giustificato: "volevo tirare Andrea perché ne avevo di più"; ma in realtà come poteva saperlo? L’italiano si è innervosito? Márquez era davanti e velocissimo (fin dal venerdì), ma finché c’era una minima chance bisognava provarci tutti insieme. Resta la soddisfazione di una grande impresa col Dovi, una splendida stagione con sei vittorie, come Marc.
Márquez, al quarto titolo in cinque anni di MotoGP (oltre a quelli in 125 e in Moto2), ha corso da grande campione per vincere la gara. Alla fine è arrivato terzo dietro a Pedrosa e al bravissimo Zarco, e anche con qualche rischio di troppo: il salvataggio in extremis dalla ventottesima caduta della stagione è da antologia. Veloce, funambolico, spietato, è lui il vero padrone della MotoGP.
E poi cerchiamo di capire la crisi Yamaha. Non basta il quinto posto di Rossi, mai così in basso la prestazione di squadra, clamoroso che il sabato notte si sia ripescato il telaio 2016 con una mossa quasi disperata. Invece bene Suzuki con Rins, quarto davanti a Rossi e alla sua miglior gara, e con Iannone. KTM indietro e Aprilia non pervenuta. In Moto2 terza vittoria consecutiva di Oliveira con la KTM, e primo successo di Martin in Moto3, dove gli italiani hanno raccolto meno del previsto. Da domani i test: Zam ci anticipa le novità che vedremo in pista e che racconteremo giovedì.