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Petrucci davanti al sorprendente Bagnaia nei test MotoGP a Sepang, poi Miller e Dovizioso, sulla pista quest’anno velocissima. Zamagni ci riporta il clima nei box della rossa, la attiva collaborazione tra i due piloti ufficiali e la serenità del Dovi; però Dall’Igna non è completamente soddisfatto. Bernardelle indaga sul manettino comparso sulla piastra di sterzo: una soluzione mutuata dall’off per limitare i trasferimenti di carico allo start. E le ali cambiano ancora.
Yamaha ha rivoluzionato il reparto corse di Iwata e sembra sulla strada giusta, con Viñales efficacissimo sul passo e Rossi più guardingo, come sempre del resto, nei primi test. Honda è molto avanti nel programma, anche se Márquez deve ancora scegliere il motore definitivo e il tipo di erogazione (e Lorenzo è a casa…). Aprilia cresce su tutte le aree, anche se qui non può contare su Iannone, indisposto. KTM si nasconde, ma certamente Zarco ha già potuto evolvere la moto. Suzuki è ancora migliorata: efficace sul passo e forte di un pilota ormai maturo come Rins. Questa sarà una stagione più equilibrata.
Anche perché le novità tecniche sono favorevoli: Michelin ha portato nuovi pneumatici, e in particolare una posteriore morbida (ma morbida davvero) come suggeriva da tempo il nostro ing. Bernardelle; e la piattaforma inerziale unica riallineerà chi sviluppava la piattaforma proprietaria: lo vedremo fin dalla prima gara.
Infine, una bella sorpresa per i lettori: il 19 febbraio uno speciale DopoGP sull’evoluzione del regolamento. L’equilibrio tra show ed evoluzione tecnologica è rispettato?