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Nei test di Valencia 2019, Honda porta addirittura due moto nuove per Márquez e Lorenzo, che non è al 100 per 100 e la prende con calma. Gli interventi tecnici 2019 più evidenti sono nella zona del cannotto e in testa di forcella. Pedrosa fermo per ora, sulla KTM salirà a gennaio. Tutte le Case lavorano sui motori, per addolcirne l’erogazione e adeguarsi alle caratteristiche dei pneumatici Michelin, come ha fatto nel 2018, per prima, la Ducati. Pare che HRC stia provando una sorta di ammortizzatore elettronico di sterzo, che se funzionasse sarà certamente imitato.
Yamaha fa provare a Viñales e Rossi ben due evoluzioni motore, e almeno la prima convince ma andrà sviluppata; intanto il neo acquisto Morbidelli è già velocissimo. Tra i rookies il più rapido al primo contatto è Pecco Bagnaia, con la Ducati che lavora affinando la moto 2019 sulla base del 2018 e senza rivoluzioni. Suzuki è alla ricerca della potenza con un motore evoluto, Aprilia vede l’esordio di Iannone senza acuti (ma ha girato poco), KTM pare la meno facile all’approccio: Johann Zarco cade ed è meno veloce del previsto.
Zamagni e Bernardelle, appena rientrati dai test, analizzano i primi risultati. Per l’ingegnere, Aprilia ha necessità di una migliore organizzazione, mentre KTM, unica ad usare le sospensioni WP, ha da risolvere un problema in più. La settimana prossima si scende in pista per una seconda tornata: 28 e 29 novembre la MotoGP sarà infatti a Jerez, dove da domani già gireranno le altre classi, MotoE compresa.