Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Per l’ingegnere Bernardelle, insoddisfatto delle regole di oggi, anche la tecnologia delle moto è un fattore dello spettacolo e il pubblico lo ha storicamente sempre apprezzato: le 250 degli anni Novanta erano molto più affascinanti delle odierne Moto2. In più, testare le soluzioni innovative migliora la produzione di serie e le gare dovrebbero restare un banco di prova fondamentale per le Case. Nico e Zam condividono, poi però fanno notare che forse anche per effetto delle regole di oggi il pubblico televisivo, che segue le gare da casa, è enormemente aumentato nel mondo e si gode un grande spettacolo. Non tutti quelli che potenzialmente seguono le moto, insomma, hanno necessariamente il palato fine.
Nel nostro speciale ricapitoliamo le regole della MotoGP e tutte le limitazioni in vigore, quindi ripercorriamo la storia del regolamento: dalle ultime 500 due tempi del 2001 alle prime quattro tempi 990, poi alle 800 del 2007 quando le superpotenze spaventarono i costruttori, fino alle 1000 di oggi. Quello più interessante per noi fu il “ 990”, con il peso minimo legato al frazionamento dei motori: 135 chili per le bicilindriche (però mai viste) e 5 kg in più per ogni cilindro. Poi cerchiamo di misurare anche la spettacolarità delle corse, misurando le presenze delle moto ufficiali e i distacchi nelle diverse epoche: in sostanza, verifichiamo che grazie anche alla Dorna, dopo tempi di crisi mondiale, siamo tornati ai livelli di equilibrio delle migliori 500.
Chi e come provvede alla stesura delle regole? Come dovrebbe essere concepito un buon regolamento? Il monogomma è indispensabile? Si arriverà anche nella MotoGP a un solo tipo di motore come in F1? Tutti interrogativi che molti lettori sollevano spesso. Questa volta abbiamo voluto fornirvi degli elementi oggettivi, utili a formare la vostra personale opinione.