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INDIANAPOLIS – Solo un’altra volta – a Le Mans – Andrea Dovizioso era riuscito a conquistare la prima fila: anche per questo, il terzo posto in griglia è particolarmente significativo.
“E’ una prima fila inaspettata: sono molto contento, anche perché potevo fare ancora meglio. E’ chiaro che è stato un turno particolare e le cadute hanno condizionato le prestazioni di Stoner e Spies. Credo che domani sarà una gara molto interessante, difficilissima: Pedrosa e Spies hanno un passo molto simile e saranno quelli che imporranno il ritmo. Bisognerà vedere come starà Stoner e poi ci siamo io, Lorenzo, Crutchlow e Bradl più indietro, ma vicini, ma in gara potrebbero cambiare tanti valori, perché non si può spingere forte dall’inizio”.
Siamo al limite della “praticabilità” della pista?
“Assolutamente no. Le cadute non sono state determinate dalla pista, ma da un errore del pilota: chi è caduto ha esagerato. Noi giochiamo sempre con il limite, è veramente un attimo spingere quel poco di più per finire a terra. Le cadute sono avvenute con il gas in mano, quindi la colpa è maggiormente del pilota. Un conto è quando finisci a terra in inserimento: in quei casi sì sei al limite, un po’ come capita nella curva sette e nove, ma in uscita no, sei tu ad avere il controllo. Casey, che è bravissimo in derapata, ha esagerato quel poco che lo ha fatto volare, mentre dove è caduto Hayden, a metà della curva 14, in quel piccolissimo punto ha meno grip e la moto ti parte di colpo”.
Ma con quale stato d’animo si rientra in pista dopo aver visto cadere così Stoner, Spies e Hayden?
“Non cambia niente, senti quello che fai”.
Stamattina con più fresco avevo un buon passo e si poteva pensare di stare insieme al secondo gruppo, ma nel pomeriggio siamo peggiorati tanto
modificare qualcosa e migliorare il passo gara. Stamattina con più fresco avevo un buon passo e si poteva pensare di stare insieme al secondo gruppo, ma nel pomeriggio siamo peggiorati tanto”.
Ritiene la pista sufficientemente sicura?
“Questo tracciato non ha tanto grip: rispetto alle nostre abitudini, qui gli standard sono più bassi, l’asfalto è molto scivoloso. Inoltre, è molto abrasivo e per quanto riguarda la MotoGP, la Bridgestone ha portato delle gomme più dure di carcassa e anche per quello ci sono state tanti high-side in accelerazione. Anch’io all’ultimo giro, per provare a migliorare, quasi me la metto per cappello”.