E' l'elettronica il segreto di Marquez?

E' l'elettronica il segreto di Marquez?
Carlo Luzzi, responsabile per l'elettronica della moto di Marc Marquez, svela i segreti e le “magie” della moto campione del mondo
18 settembre 2014

Punti chiave

Carlo Luzzi, responsabile per l'elettronica della moto di Marquez, in un'intervista pubblicata sul sito Red Bull, ha svelato l'alchimia tra talento, elettronica e velocità. Difficile trovare una risposta alla domanda: "Conta più la moto - in questo caso l'elettronica - o il pilota?". L'ingegnere italiano non ha dubbi a riguardo: "L'elettronica non lo fa andare più veloce... - chiarisce subito - L'elettronica, al limite, può aiutare un po' sul fronte della costanza e del rendimento, sulla distanza di gara". L'elettronica in pratica non servirebbe al pilota per avvantaggiarsi o aumentare in qualche modo le prestazioni, ma piuttosto agisce con lo scopo di preservare il pneumatico. Un'usura maggiore o irregolare può infatti derivare da una gestione del gas non sempre costante e perfetta. "In pratica aiuta la gomma a sopravvivere più a lungo" taglia corto Luzzi.

 

Carlo Luzzi
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Meno elettronica più velocità

I piloti che usano meno elettronica sono quelli che vanno più veloci. E' una macha leggenda o c'è del vero? L'ingegnere sottolinea come l'elettronica "non genera potenza. Al massimo la toglie in maniera più o meno intelligente" e conferma che "Chi usa tanta elettronica in generale non va mai forte". 
Quindi se l'elettronica non serve ad andare più veloci perché fa tutta questa differenza sul risultato? Luzzi lo spiega facendo un paragone con il passato e tirando in ballo un campione come Kevin Schwantz. Ai sui tempi "non era una corsa tirata per 20 giri, perché se strappavi o bruciavi le gomme troppo presto rischiavi di cadere. Oggi se in effetti togliessimo tutta l'elettronica, dopo pochi passaggi le moto non avrebbero più gomma". 
 

Chi usa tanta elettronica in generale non va mai forte


Marquez come Stoner

Impossibile non fare un paragone tra i due talenti più cristallini degli ultimi anni in MotoGP: Stoner e Marquez. Il responsabile dell'elettronica HRC ha lavorato con entrambi e ha notato che in molti aspetti si assomigliano. Un po' come dire: se stai preparando una vittoria, gli ingredienti da mettere in pentola sono più o meno gli stessi. Entrambi hanno una confidenza assoluta con la moto, escono dai box e vanno già quasi al limite. Stoner fu il primo ad andare "forte subito", Rossi e Lorenzo si dovettero adattare e si alzò all'improvviso il livello della competizione. "Marc è molto simile a Stoner come stile di guida! Anche come richieste fatte ai meccanici... - spiega Luzzi - Certo, non sono uguali, ma paragonabili per come impostano il lavoro".

Fonte: Redbull.com