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Celestino Vietti è in testa al mondiale di Moto2 e il suo vantaggio, dopo il Gp del Portogallo, è ulteriormente cresciuto. La caduta che ha coinvolto una decina di piloti non l'ha riguardato perché in quel momento non era nel gruppo di testa ed è riuscito ad evitare la caduta. Nella minigara che è seguita, e a cui hanno partecipato appena 17 piloti, Vietti è riuscito a piazzarsi secondo: 20 punti pesantissimi in ottica mondiale.
Ma Vietti continua a tenere un profilo basso nonostante le due vittorie e i due secondi posti in 5 gare, come aveva fatto all'inizio del campionato.
In questa intervista esclusiva a moto.it il pilota piemontese classe 2001 ha analizzato l'annata in corso, i rivali, le prime gare della stagione ma ha anche raccontato il percorso che l'ha portato a diventare un pilota del motomondiale: "Grazie all'Academy in cui sono entrato nel 2015 e grazie ai sacrifici della mia famiglia".
È stato un modo per conoscere meglio un giovane talento che potrebbe fare, speriamo!, molto bene anche in MotoGP, perché si chiama Celestino? E quali sport segue?