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MOTEGI – Prima un breve discorso di un paio di minuti, poi le risposte alle domande: Carmelo Ezpeleta, numero uno della Dorna, chiarisce meglio quanto comunicato settimana scorsa dalla Bridgepoint, il fondo internazionale proprietario, tra l’altro, della stessa Dorna e di Infront Motorsport, che gestiva fino al 2 ottobre la SBK e che adesso è passata sotto la società spagnola.
«Poco meno di un anno fa – sono le parole del CEO Dorna -, Bridgepoint aveva comprato la Infront Sport Media; dopo questo acquisto ci sono stati tanti incontri con Infront Motorsport per definire il regolamento tecnico dei due campionati (MotoGP e SBK, NDA) e unire le sinergie. Ci sono stati meeting a Madrid, Roma, Parigi, Donington e altri ancora, ma, purtroppo, non è stato possibile trovare un accordo: a quel punto la Bridgepoint ha deciso di riunire i due campionati sotto l’ombrello (dice esattamente così, NDA) della Dorna: i due campionati rimarranno separati, ma si cercherà di collaborare con tutte le parti interessate per fare buoni regolamenti. Quelli del 2013 sono più o meno già definiti, i cambiamenti importanti arriveranno nel 2014. L’obiettivo è separare maggiormente i due campionati: uno deve essere pe i prototipi, l’altro per le moto derivate dalla serie. In questo momento entrambi i mondiali sono troppo costosi e ritengo assurdo che in MotoGP si possano usare solo 6 motori per stagione (con la proposta di ridurli a 5), mentre in SBK se ne usano fino a 40. (Su questo Ezpeleta ha perfettamente ragione, personalmente è una tesi che sostengo da tempo, NDA)».
I cambiamenti importanti arriveranno nel 2014. L’obiettivo è separare maggiormente i due campionati
Avendo molto più potere credi che adesso sia più facile a convincere le Case sul regolamento futuro della MotoGP?
«Tutte le decisioni in MotoGP vengono condivise con i costruttori: continueremo su questa strada, considerando la situazione economica generale: l’obiettivo è ridurre i costi e aumentare lo spettacolo. Per riuscirci va bene qualsiasi strada, che sia la centralina unica, la riduzione dei giri o altro: basta che venga raggiunto questo scopo».
Nell’ambiente SBK sono tutti allarmati, hanno paura che la Dorna possa rovinare la SBK; qual è la tua risposta?
«Semplice: non è così! La Dorna ha acquisito la Infront Motorsport per fare il meglio possibile dei due campionati, ognuno con il suo spirito. Non so cosa si aspettano quelli che si lamentano: se pensavano che la SBK era il campionato più importante del mondo allora, probabilmente, si lamenteranno, altrimenti potranno godere di un mondiale per quello che deve essere, per moto derivate dalla serie».
E’ quindi interesse di Dorna portare avanti alla grande i due campionati?
«Assolutamente sì».
Qual è la prima cosa sulla quale intervenire?
«In MotoGP ci si lamenta della situazione economica, ma in SBK è molto peggio: la prima cosa da fare è dire la verità. In MotoGP non posso certo dire che tutto va bene, che ci sono gli sponsor, ma in SBK la situazione è critica. Si deve parlare prima di tutto con la FIM, ma è molto diversa la situazione se un campionato è complementare all’altro o se è nemico dell’altro: adesso non siamo nemici (voleva dire: non siamo più nemici, NDA)».
I Campionati SBK Nazionali devono avere lo stesso regolamento di quello Mondiale?
«Secondo il mio punto di visto è una strada obbligatoria da seguire».