Fabio Quartararò: "Una stagione da otto"

Fabio Quartararò: "Una stagione da otto"
Il pilota del team Petronas riassume un esordio incredibile, con sette podi e sei pole position
11 dicembre 2019

La stagione di Fabio Quartararò ha dell'incredibile. Ingaggiato nel team Petronas Yamaha senza troppe aspettative - il francese è arrivato al Mondiale con la nomea di fenomeno, ma la sua immagine si è notevolmente appannata nelle classi inferiori - Quartararò ha conquistato il titolo di "esordiente dell'anno", e ha contribuito alla conquista del titolo squadre indipendenti da parte del team, anch'esso all'esordio iridato. Un risultato ottenuto con sette podi, sei pole position, tredici partenze in prima fila e un quinto posto finale nel Mondiale.

Alla vigilia della pausa invernale, Fabio ha raccontato la sua stagione in un'intervista rilasciata da Yamaha Racing.

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Dai un voto alla tua stagione?

"E' stata una stagione strepitosa, quindi direi otto. I due punti che mancano sono per errori che ho commesso io, ma era necessario farli per imparare. E' importante non pensare troppo a quello che è successo, ma è anche vero che ci sono state alcune gare in cui avremmo potuto fare meglio, come Phillip Island o Silverstone. Ho fatto degli errori, certo, ma fa parte del gioco e ne ho tratto insegnamento. Il momento più bello è stato quello della pole position a Jerez - è stata la prima volta in cui sono stato davanti in una sessione in MotoGP, ed era per la Pole!"

 

 

Cosa hai imparato quest'anno, e cosa devi ancora imparare nel 2020?

"Ho imparato molto sul come si risparmiano le gomme, come si guida una MotoGP a serbatoio pieno o vuoto, come giocare con le mappe - troppe cose per elencarle tutte. Guidare queste moto è un'esperienza incredibile, e ho imparato che non è facile spiegare esattamente cosa succede. L'anno prossimo voglio andare meglio in gara, perché direi che sappiamo già che so essere veloce in qualifica..."
 

Che ruolo hanno avuto Yamaha e il team nella tua stagione d'esordio?

"Il ruolo del team è stato quello di insegnarmi molto ad inizio anno. Tutti, nella squadra, mi hanno aiutato in qualche modo. Tutti hanno fatto un ottimo lavoro - la loro stagione merita nove, anche solo perché tutti possono migliorare in qualcosa. Non esistono moto facili da guidare in MotoGP, ma la Yamaha forse è quella più semplice per un debuttante, cosa che mi ha aiutato molto - è stato più facile pensare a imparare invece di fare stupidaggini in sella"

 

Di cosa sei più orgoglioso nella tua stagione?

"Della seconda metà dell'anno, quando sono riuscito a lottare per il podio in tante gare. Credo che il mio obiettivo per il 2020 sia di puntare al podio, o al massimo alla top-5. Certo, i rimpianti più grossi li ho per le cadute a Phillip Island, al Sachsenring e a Silverstone, ma da ciascuna di esse abbiamo imparato molto."

 

Ora sei molto più conosciuto che a inizio anno. Che effetto ti fa?

"Certo, l'anno scorso ero nessuno, e di colpo, con il cambio delle mie prestazioni quest'anno, la gente ha iniziato a riconoscermi per strada o all'aeroporto. Ma l'importante, per me, è cercare di restare la stessa persona e non fare stupidaggini - voglio rimanere quello di prima"

 

Cosa ti aspetti per il 2020?

"Voglio lottare per il podio in tutte le gare, e stare comunque nei primi cinque quando il podio è fuori portata"

 

Cosa farai nella pausa invernale?

"Me ne starò a casa, allenandomi duramente e andando in moto il più possibile - l'inverno è l'unico momento in cui posso guidare senza pressione e senza prendermi rischi!"