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Come si prepara un giovane talento, alla MotoGP? Lo abbiamo chiesto a Fermin Aldeguer, classe 2005, che l’anno prossimo debutterà nella classe regina. Reduce da un infortunio in Australia, la prima domanda è sul suo stato di salute: “Proverò ad essere a Barcellona, dobbiamo finire la stagione e andare via della Moto2 con un buon risultato”.
Una stagione con qualche errore per il giovane spagnolo, a cui è sfuggito il titolo mondiale: “Tutti pensavano che fossi il favorito per quest'anno per la Moto2, abbiamo finito la la stagione scorsa molto bene. Anche quest’anno abbiamo iniziato bene, ma abbiamo fatto tanti errori, però la velocità c'era in tutte le gare e avevamo sempre un buon passo".
Aldeguer ammette di aver pensato tanto alla MotoGP quest’anno, considerando che l’annuncio della sua firma con Ducati è arrivata proprio all’inizio di questa stagione: “Ci pensavo tutte le gare, quando andavo a dormire sognavo anche un po' quello. Alla fine manca una settimana per provare la moto. C’è un po' di ansia ma devo controllarla, dobbiamo essere calmi, fare poco a poco il nostro lavoro”.
Il pilota SpeedUp commenta anche cosa significhi per lui essere un talento precoce: “La mia strada non è quella che fa tutto il mondo, passare dalla Moto3, provare da avere più esperienza e fare più gare, ma alla fine sono dove tutto il mondo vuole essere, in MotoGP. Noi piloti abbiamo sempre pressione perché vogliamo e dobbiamo fare bene, ma sono un rookie”.
L’anno prossimo Fermin guiderà la Gresini che ora ha sopra il numero 93: “È bello perché Marc Marquez è il mio idolo, ma questo non cambia: lui è un 8 volte campione del mondo, io non ancora, dobbiamo andare passo a passo”.
Mentre sul suo compaesano Pedro Acosta dice: “Ho lottato tutta la mia vita con lui, penso che abbiamo un livello molto simile. Si è visto anche l'anno scorso, alla fine eravamo tutti e due i più veloci dalla categoria. Con la MotoGP il mio obiettivo non è lottare con lui e vincerlo, però mi dà più fiducia vederlo far bene, vuol dire che anche io lo posso fare”.