Test Ducati di Rossi a Valencia, ce li spiega Filippo Preziosi

Test Ducati di Rossi a Valencia, ce li spiega Filippo Preziosi
L’ingegnere Filippo Preziosi, direttore tecnico di Ducati Corse, spiega come verrà impostato il lavoro martedì e mercoledì quando Rossi salirà per la prima volta in sella ad una Ducati | G. Zamagni, Valencia
8 novembre 2010

 
Valentino Rossi prova la Ducati. 2° giorno di test

Valentino Rossi prova la Ducati. Primo giorno di test 

VALENCIA – Per una volta, i test sono molto più importanti della gara. Lo capisci dalla quantità di gente che c’è nel paddock e dall’affollatissima conferenza stampa all’interno dell’hospitality Ducati, dove l’ingegnere Filippo Preziosi, direttore tecnico di Ducati Corse, spiega come verrà impostato il lavoro martedì e mercoledì. C’è grande curiosità di vedere cosa farà il fenomeno di Tavullia in sella alla rossa, ma anche per le prestazioni di Casey Stoner con la Honda, di Ben Spies con la Yamaha M1 ufficiale, per il ritorno di Loris Capirossi su una Ducati (in questo caso del Team Pramac) e del confronto con il suo nuovo compagno di squadra Randy De Puniet, per i tempi del neoiridato Moto2 Toni Elias, approdato alla Honda del team di Lucio Cecchinello. Insomma, i motivi di interesse sono tantissimi, ma è chiaro che il fulcro sarà il box Ducati con la moto nera e il 46 sulla carenatura. Per obblighi contrattuali con la Yamaha (l’accordo scade il 31 dicembre 2010), Valentino Rossi non potrà parlare e ogni commento sarà fatto solo da Preziosi, un personaggio con fascino e carisma da vendere. Ecco le sue considerazioni alla vigilia di un debutto che, comunque vada, si può già dire che sarà epocale.


Ingegner Preziosi, che moto proverà Valentino Rossi
?
«Questo test è fondamentale per decidere quale motore utilizzare nella prossima stagione. Valentino, quindi, avrà a disposizione una GP10 con il quattro cilindri big bang (a scoppi irregolari, nda) del tutto simile alla moto utilizzata da Stoner domenica in gara, poi due GP11, una con propulsore big bang aggiornato e l’altra con lo screamer (a scoppi regolari, nda). Inizieremo con la versione 2010 e poi faremo delle comparative. Questo lavoro, per la verità, andrebbe fatto senza la pressione dei giornalisti e, soprattutto, senza il confronto con gli altri piloti: chiederò a Valentino di non preoccuparsi troppo del tempo sul giro, quanto di lavorare in funzione dello sviluppo».


Secondo te qual è la moto perfetta per Valentino?
«La moto perfetta non esiste: il nostro compito è dare al pilota una moto il più vicina possibile al suo stile di guida. Leggendo le dichiarazioni di Vale e vedendolo guidare, mi sono fatto un’idea di cosa ha bisogno Rossi, ma è chiaro che saranno fondamentali le sue impressioni dopo aver provato la Desmosedici. Io non ho preferenze tra big bang e screamer: il migliore è quello che ti fa andare più forte! Alcuni dati sono a vantaggio del motore a scoppi regolari, altri di quello irregolare, ma per quanti numeri hai a disposizione, rappresentano sempre il 50% del giudizio: per il rimanente 50% è fondamentale il parere del pilota. E Valentino è uno famoso per la sua sensibilità».


Nel caso Rossi e Hayden scegliessero strade differenti, cosa farete?
«Lo decideremo dopo questi test ascoltando le valutazioni dei piloti, ma noi riteniamo più logico e conveniente sviluppare un solo motore».


Nel 2012 ci sarà un importante cambio regolamentare: la Ducati dovrà limitare lo sviluppo della moto 2011 per concentrarsi sulla 1000?
«La moto 2012 è già stata disegnata e progettata, esiste una versione zero e una base sulla quale lavorare in futuro. I miei tecnici a Borgo Panigale sanno che da giovedì mattina potranno concentrarsi solamente sulla GP11».
 

Proverete solo differenti configurazioni di motore o ci saranno anche altre novità?
«Ci sarà una carenatura leggermente differente per la GP11 e, se avanzerà il tempo, faremo provare a Valentino la forcella 2011, che lui non ha mai potuto testare prima. Ci piacerebbe avere una sua risposta, ma, in questo caso, non è necessario decidere adesso, mentre è fondamentale scegliere il tipo di motore».


Qual è il livello della GP10?
«Nelle ultime gare è stata molto competitiva con Stoner e abbastanza consistente con Hayden. Ma in MotoGP non c’è un attimo di respiro e i nostri rivali stanno lavorando duramente. Inoltre, sappiamo benissimo quanto è forte Stoner: con la Honda fa paura. Dobbiamo lavorare sodo, ma siamo nelle condizioni di agire bene».


Con il senno di poi, nel 2010 avete scelto il motore giusto?
«Sì, perché è stato fortemente voluto da Stoner. A me affascina condividere con il pilota le scelte tecniche ed è quindi stato giusto seguire la volontà di Casey. Ci sono decisioni che un ingegnere può prendere senza chiedere l’opinione del pilota - e non ho paura di farle – ma in altre il giudizio di chi guida la moto è fondamentale. Hayden non era convinto, ma visti i tempi che faceva il compagno di squadra, ha avuto l’intelligenza di rimettersi in discussione e seguire la strada di Casey. Comunque, tra i due motori non c’è poi una grande differenza, se non a livello acustico».


Cosa perdete con l’addio di Stoner e cosa sperate che Rossi vi dia che Casey non vi ha mai dato?
«Ieri sera ero molto triste, sinceramente non pensavo di essere così legato a Stoner. Intanto Casey è una persona estremamente sincera ed è un pilota velocissimo, dall’incredibile capacità di portare la moto al limite dopo solo due giri: questo accelera notevolmente il lavoro di un ingegnere. Come tutti, anche Stoner ha i suoi difetti per alcuni dei quali lo avrei ucciso parecchie volte… Valentino è probabilmente il pilota più grande di tutti i tempi ed è una persona estremamente affascinante: in passato era perfino pericoloso doversi confrontare con un rivale così carismatico che devi battere tutte le domeniche. Tutti i tecnici che hanno avuto a che fare con lui e con i quali ho parlato, mi hanno detto che essere nel box a sentire le sue valutazioni è come assistete a una lezione di ingegneria all’università, naturalmente, però, molto più divertente! Da progettista e da appassionato motociclista sono eccitato e curioso di lavorare con lui». 

Ascolta l'audio integrale dell'intervista a Filippo preziosi nel box in alto a sinistra.

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