Franco Morbidelli: "Sono un pilota migliore dell'anno scorso"

Franco Morbidelli: "Sono un pilota migliore dell'anno scorso"
Il pilota del team Yamaha Petronas ripercorre la stagione appena conclusa, e parla delle aspettative per il 2020. "Alla mia stagione dò un sette"
3 gennaio 2020

Il 2019 è stato un importante passo avanti per il campione Moto2 2017 Franco Morbidelli. Dopo un primo anno interlocutorio, in sella alla Honda (non certo di prima scelta) del team Marc VDS, Franco è cresciuto moltissimo con la Yamaha M1 del team Petronas-SRT, con quattro partenze in prima fila, quattro quinti posti e tre gare chiuse come primo dei piloti privati. Risultati eccezionali per chiunque, non fosse per il confronto - come ha detto il nostro Nico Cereghini nel suo editoriale qualche giorno fa - con un compagno di squadra eccezionale come Fabio Quartararo.

In questa intervista realizzata da Yamaha stessa, Morbidelli analizza con molta onestà la stagione appena conclusa, pensando già a un 2020 che inizierà fra qualche settimana con i test di Sepang.

 

Quanto sei cambiato rispetto al Morbidelli di un anno fa?

“Come persona non tanto, mentre come pilota mi sento molto cresciuto - anzi, credo che siamo cresciuti molto tutti come squadra. Ma soprattutto ora conosco meglio la moto che guido, e penso che il risultato finale sia appunto il mio essere un pilota migliore rispetto a com'ero ad inizio 2019."

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Saresti stato soddisfatto di questa stagione se te l'avessero detto a novembre 2018?

“Quanto a velocità si, certo, sarei stato molto contento. Ripensandoci credo che sperassi in qualcosa di più in termini di risultati, ma siamo stati costantemente molto veloci. Insomma, se dovessi dare un voto alla stagione da zero a dieci, mi darei sette.”

Cos'hai imparato nel 2019? Cosa vorresti imparare nel 2020?

"La lezione più importante che ho imparato quest'anno è che per vincere in MotoGP non basta essere il pilota più veloce. Bisogna avere tante altre cose, che voglio mettere insieme l'anno prossimo. Ma se vi dicessi quali sono gli aspetti che voglio migliorare svelerei i miei segreti!"

Che ruolo ha recitato la squadra nella tua stagione 2019?

"Il team è stato fondamentale, il merito è loro se io e Fabio siamo finiti così avanti quest'anno. Il pubblico vede i risultati del pilota, ma dietro di noi ci sono tante persone, e se noi facciamo bene è perché c'è chi ci mette in condizione di farlo. Il contributo del team è anche un bell'ambiente che permetta al pilota di fare il suo meglio ogni weekend."

Quanto ha pesato il passaggio alla Yamaha nei tuoi risultati di quest'anno?

“La Yamaha YZR-M1 è una gran moto, un pacchetto eccellente e molto facile da sfruttare per il pilota. E anche le persone in Yamaha sono ottime, lavorativamente parlando - abbiamo un ottimo rapporto con tutti, cosa che semplifica ulteriormente il nostro lavoro."

 

Qual è il risultato di cui sei più orgoglioso, e qual è il tuo rimpianto più forte?

"Assen è stata una gran gara, soprattutto negli ultimi giri in cui ho recuperato molto ai miei avversari - è sempre una bella sensazione. Il rimpianto più grande? Beh, mi dispiace molto di quello che è successo ad Aragon."

Cosa ti aspetti per il 2020?

"Mi aspetto una stagione difficile, come del resto è sempre la MotoGP. Ma mi aspetto anche miglioramenti da me e dal team - io come pilota, la squadra in generale. Dopotutto abbiamo un anno d'esperienza in più nel lavoro insieme, per cui inizieremo la stagione con tutto molto più pronto. Mi aspetto grandi cose!"

E la pausa invernale? Come te la stai godendo?

"Sci e un po' di allenamento, per non perdere del tutto l'abitudine alla moto. Poi però me ne andrò un po' ai caraibi, quindi non smetterò di viaggiare..."

 

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