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MISANO ADRIATICO – Ingegnere Luigi Dall’Igna, la prima considerazione che ho fatto domenica scorsa al termine del GP Germania SBK è stata: però, l’Aprilia le moto da corsa le sa fare bene. La seconda è stata: perché l’Aprilia non corre in MotoGP?
«Ci sono tanti motivi perché l’Aprilia non fa la MotoGP. Intanto, le moto di questo campionato sono abbastanza lontane dal prodotto di serie e per l’Aprilia le corse sono uno strumento per sviluppare al meglio le moto di serie e renderle più appetibili per il cliente. Gran parte della tecnologia che c’è sulla RSV4 stradale è stata sviluppata nelle competizioni e tutta la moto è stata pensata all’interno del nostro reparto corse di Noale: questo è uno dei motivi per cui l’Aprilia ha preferito partecipare alla SBK piuttosto che alla MotoGP. Poi ci sono altre considerazioni: molti (troppi, NDA) cambiamenti regolamentari negli ultimi anni, mentre in SBK c’è stata più stabilità. Ogni volta che cambia il regolamento devi investire, sviluppare, quindi spendi soldi».
La MotoGP rimane comunque la categoria più prestigiosa: un successo, o comunque un grande risultato, in questa categoria avrebbe un valore enorme per Aprilia.
«Sicuramente la MotoGP è lo stato dell’arte della tecnica da corsa in pista: ogni pilota e ogni tecnico vorrebbe partecipare in questa categoria. Ma bisogna guardare anche il contorno e un’azienda è giusto che scelga il campionato più conveniente».
Cosa chiede l’Aprilia per rendere più appetibili entrambi i campionati? Da appassionato sono un po’ preoccupato per il futuro del motociclismo, perché la MotoGP è in crisi e la SBK non decolla…
«L’esperimento che sta portando avanti la Dorna è interessante (Dall’Igna si riferisce alla CRT, NDA), ma è chiaramente solo all’inizio. La strada è quella giusta e le modifiche che sta portando avanti da qui nei prossimi
L’eventuale introduzione della centralina unica o della limitazione del numero dei giri, potrebbero diminuire la differenza tra MotoGP e CRT
anni, potrebbero essere quelle giuste per invogliare nuove case a entrare. L’eventuale introduzione della centralina unica o della limitazione del numero dei giri, potrebbero diminuire la differenza tra MotoGP e CRT: può fare bene alla categoria. Io sono però un tecnico che è abituato anche a sviluppare l’elettronica, anche con delle idee diverse rispetto agli altri: non avere più questa possibilità mi dispiacerebbe, ma potrebbe essere un compromesso ragionevole per rendere ancora più bella la MotoGP».
E per la SBK? Si è tornati a polemizzare sui sei kg di zavorra della Ducati.
«Sulle polemiche della Ducati non vorrei dire niente. Nel 2013 in SBK ci saranno le ruote da 17 pollici, i cerchi in alluminio: sta facendo dei passi per essere ancora più vicini alla moto di serie. Non bisogna che diventi troppo uguale alla moto di serie, perché perderebbe un po’ di interesse tecnico per gli appassionati: è comunque importante fare un passo verso il contenimento dei costi».
Un pronostico sulla MotoGP: chi vedi favorito tra Lorenzo e Pedrosa?
«Io sono legato a Lorenzo, che ha vinto due campionati del mondo in Aprilia: faccio il tifo per lui. Jorge mi è sempre piaciuto, gli ho visto fare delle cose meravigliose sotto l’aspetto della tecnica di guida: è un pilota che mi emoziona. Diciamo che non sono obiettivo».
E sotto l’aspetto tecnico chi vedi avvantaggiata tra Honda e Yamaha?
«Sono due moto meravigliose: la Honda mi attira per il cambio, la Yamaha per la tecnica ciclistica. Si fa fatica a dire qual è il progetto migliore e più equilibrato».
SBK: Biaggi e Melandri si giocano il mondiale. Come la vedi?
«Qui sono di parte, anche per motivi scaramantici faccio fatica a esprimere un parere».
Giro la domanda: ti aspettavi una BMW così competitiva?
«La BMW è un’azienda importantissima, non solo nelle moto, ma nel panorama motoristico: già confrontarmi ad armi pari con BMW mi sembra qualcosa di estremamente positivo».
La squadra Aprilia 2013 è fatta?
«Non ancora, ma siamo vicini al traguardo: stiamo lavorando perché rimanga così com’è».