Gobmeier (Ducati): "Siamo all'inizio dello sviluppo"

Gobmeier (Ducati): "Siamo all'inizio dello sviluppo"
Bernhard Gobmeier, direttore generale di Ducati corse, fa il punto della situazione dopo i test di Jerez. Dubbiosi i piloti: "Piccolissimi miglioramenti" | G. Zamagni, Jerez
6 maggio 2013

Punti chiave

 JEREZ – Si sapeva che sarebbe stata dura e l’inizio di stagione non ha fatto altro che confermare la grande differenza che c’è tra la Ducati e le Case Giapponesi. Del resto, non poteva essere diversamente, perché la moto di Andrea Dovizioso e di Nicky Hayden è molto simile, per non dire esattamente uguale a quella di Valentino Rossi della passata stagione. Ma a Borgo Panigale stanno lavorando duro per provare a recuperare l’enorme svantaggio e a Jerez si è visto il primo frutto di tanto impegno: il collaudatore Michele Pirro ha corso con una Desmosedici modificata nel telaio, nel forcellone e nel motore. Una moto che oggi è stata provata anche da Dovizioso e Hayden, con risultati non troppo esaltanti, perlomeno stando alle dichiarazioni dei due piloti.

«E’ solo un primo passo – spiega Bernhard Gobmeier – uno sviluppo intermedio: dopo i positivi riscontri di Pirro in gara, era fondamentale sentire il parere dei due piloti ufficiali. Diciamo che non ci sono state sorprese. Abbiamo parecchie idee su come migliorare i problemi, ma, evidentemente, non è così facile, altrimenti lo avremmo già fatto… Comunque già nei prossimi giorni al Mugello (mercoledì e giovedì, NDA) i due collaudatori (Pirro e Battaini, NDA) proveranno qualcosa di nuovo e Pirro, come è noto, correrà nuovamente come wild card al Mugello e a Misano con una ulteriore evoluzione di questo prototipo».

Bernhard Gobmeier
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Gobmeier prova a dare un giudizio sulle prime tra gare.
«Abbiamo iniziato l’inverno con un test disastroso a Sepang, poi è stato possibile migliorare, perlomeno nei tempi sul giro. Ma a fine gara soffriamo troppo: il prossimo passo essere quello di migliorare le prestazioni sulla distanza e rendere la GP13 più facile».

 


DOVIZIOSO: “NIENTE DI SPECIALE”

Il responso dei piloti non è negativo, ma nemmeno troppo positivo, anche se Dovizioso ha ottenuto un interessante 1’39”524, a sette decimi (perlomeno nel momento in cui ha smesso) dal miglior tempo di Marc Marquez. 

Dovizioso: Nel complesso, la moto è un po’ più semplice da guidare, ma niente di speciale

«Il tempo è abbastanza buono: è stato il mio migliore di questi giorni a Jerez. Sfortunatamente, però, le differenze di comportamento sono minime: migliora un po’ l’inserimento e ci sono risposte migliori a centro curva, perlomeno in quelle veloci. Nel complesso, la moto è un po’ più semplice da guidare, ma niente di speciale».

 

HAYDEN: “QUALCHE MIGLIORAMENTO”

Dopo essere stato per tutto il fine settimana più rapido del compagno di squadra, questa volta Nicky Hayden gli è finito alle spalle di un decimo (1’39”643), sempre con la mano destra dolorante. Il giudizio sul nuovo materiale è del tutto simile a quello di Dovi.
«Non ci aspettavamo chissà quali miglioramenti, ma ci sono stati dei riscontri positivi: sicuramente questo prototipo è migliore in inserimento, ti permette di tenere una linea migliore ed è un po’ meno faticoso da guidare. Ma c’è ancora tanto da fare».


I nuovi telai, comunque, sono entrati ormai in “produzione” e forse già a Barcellona potrebbero debuttare in gara.

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