GP di Aragon. Dammi un cinque!

GP di Aragon. Dammi un cinque!
La gara della Moto3, la sfida di Dovizioso contro Crutchlow, la tenacia di Andrea Iannone, il sorpasso di Pedrosa su Lorenzo e lo spettacolo della Moto2 | G. Zamagni, Alcanitz
4 ottobre 2012

Punti chiave

Cinque episodi che rendono indimenticabile il GP di Aragon: eccoli in ordine crescente.


CINQUE: MOTO3

La gara della Moto3 è stata divertente e avvincente, con un lungo serpentone di piloti racchiusi in un paio di secondi. Non ci sono stati per la verità sorpassi eclatanti, ma i 20 giri hanno regalato emozioni e spettacolo.


QUATTRO: SFIDA DOVIZIOSO-CRUTCHLOW

Ormai è un classico che si ripete quasi a ogni GP: Dovizioso contro Crutchlow, in una sfida ancora più interessante perché le moto sono perfettamente identiche. Gli ultimi due giri sono stato avvincenti, con Cal che ha attaccato due volte alla stessa curva e allo stesso modo Andrea, bravissimo a mantenere in entrambe le occasioni la sua linea. E’ stata l’unica vera sfida di una MotoGP purtroppo priva di sorpassi avvincenti.


TRE: ANDREA IANNONE

Per vari motivi, la sua moto sembra meno competitiva delle altre, sicuramente più lenta di quella di Marquez e non perfettamente a posto nella ciclistica. Ma Iannone ci prova sempre e comunque, ribattendo colpo su colpo, finché può, ai sorpassi dei rivali: alla fine è stato beffato anche da Redding, finendo fuori dal podio, ma vederlo correre riempi gli occhi ed entusiasma gli spettatori.
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DUE: PEDROSA SU LORENZO

Guardate attentamente il sorpasso di Pedrosa su Lorenzo al settimo giro, poi decisivo per la gara: è di una difficoltà estrema, perché Jorge lascia uno spazio minimo e bisogna continuare a frenate mentre si è già piegati un bel po’. Davvero fantastico.


UNO: MOTO2

Personalmente non amo una categoria con i motori tutti uguali, ma il GP di Aragon della Moto2 è di quelli che fanno appassionare al motociclismo. Tutta la gara è stata meravigliosa, ma se proprio dovete fare una selezione, riguardate il 17esimo, il 18esimo, il 19esimo e il 21esimo giro: roba da non credere.

 

Da Automoto.it