GP di Austin. L'analisi di Suppo: "Pedrosa e Lorenzo sempre favoriti"

 GP di Austin. L'analisi di Suppo: "Pedrosa e Lorenzo sempre favoriti"
"Marquez prima o poi pagherà l'inesperienza. Honda e Yamaha si equivalgono". Livio Suppo nell'analisi della gara di Austin in controtendenza alle evidenze emerse nei primi due GP | G. Zamagni
24 aprile 2013

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Livio Suppo, team principal HRC, commenta per Moto.it il GP delle Americhe.

«Per noi è stato un grandissimo fine settimana: Marquez non ha sbagliato nulla, ha fatto una grandissima gara, ma anche Pedrosa è stato molto bravo, perché se non avesse fatto un piccolo errore (a tre giri dal termine, NDA) sarebbe arrivato in scia a Marc, nonostante nelle prove sembrasse un po’ in difficoltà. Complimenti sinceri a Lorenzo, che su una pista dove la Yamaha pareva in difficoltà, è arrivato terzo con un distacco minimo: sarà come sempre un osso duro per il campionato».


Quanto eri nervoso al muretto vedendo i tuoi due piloti a non più di un paio di decimi l’uno dall’altro?
«In realtà, non ci sono stati momenti di vera tensione: Marc ha superato Dani in maniera decisa ma pulita. C’è stato solo un attimo in cui sembrava che Pedrosa avesse allungato troppo la frenata, ma a parte questo episodio sono sempre stati a distanza di sicurezza: l’importante è che fossero entrambi davanti. Quindi, no, non ero particolarmente nervoso».


Le vittorie non sono mai un problema, ma questa di Marquez potrebbe diventarlo per la gestione della squadra?
«Direi di no. Dani ha capito già da quest’inverno che Marc è forte e al di là dei colori uguali sulla moto è un pilota in più da battere. Su questa pista, Pedrosa ha fatto un gran lavoro: quello di Austin è un tracciato molto fisico e lui si è difeso benissimo: per lui era soprattutto importante arrivare davanti a Lorenzo e ha centrato l’obiettivo».


Come vedi la situazione tecnica tra Honda e Yamaha?
«Molto bilanciata. Ci saranno piste nelle quali andrà un po’ meglio la M1, altre dove noi saremo più competitivi. Però lo si è già visto dai test invernali: non c’è una netta supremazia di una delle due Case».

 

Andrea Dovizioso
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Un giudizio sugli altri?
«Da Bradl, sinceramente, mi aspettavo un po’ di più. E’ vero che in Qatar era caduto e, conoscendolo, ad Austin voleva finire a tutti i costi, però se si pensa che è arrivato dietro a Crutchlow, nonostante Stefan fosse venuto qui a provare a marzo e Cal no, avendo oltretutto in teoria un piccolo vantaggio di moto, la sua prestazione è stata un po’ deludente. Mi ha sorpreso in positivo Andrea Dovizioso: ha fatto una gara caparbia, non ha mollato fino all’ultimo».

 
Dopo solo due gare si può dire che sono i favoriti per il titolo?
«Continuo a pensarla come quest’inverno: è un mondiale lungo dove Pedrosa e Lorenzo sono i favoriti per l’esperienza che hanno, mentre Marquez e Rossi sono due “outsider”. Valentino in America ha avuto delle difficoltà, ma in Qatar aveva fatto una gara incredibile. Marquez è andato fortissimo, ma bisogna mettere in conto che, prima o poi, pagherà l’inesperienza: per questo rimango convinto che Jorge e Dani si giocheranno il campionato».
 

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