GP di Brno. Dammi un cinque!

GP di Brno. Dammi un cinque!
Cinque episodi che rendono indimenticabile il GP della Rep.Ceca: eccoli in ordine crescente. Finalmente, dopo due GP noiosissimi, a Brno si sono visti sorpassi e spettacolo in tutte le categorie: evviva! | G. Zamagni, Brno
29 agosto 2012

Punti chiave


CINQUE: 18ESIMO GIRO MOTO2

In testa c’è Thomas Luthi, ma Marc Marquez, alle sue spalle, sembra averne di più e decide di forzare la prima staccata. Passa in testa, ma la replica dello svizzero è immediata: Luthi torna primo. Ma sul traguardo del 18esimo giro è di nuovo lo spagnolo davanti a tutti. Nello stesso passaggio, Pol Espargaro e Andrea Iannone infiammano la lotta per il 3-4 posto, scambiandosi tre volte la posizione.


QUATTRO: ULTIMO GIRO MOTO2

Marquez, Luthi, Espargaro e Iannone sono racchiusi in quattro decimi, tutti con la possibilità teorica di salire sul gradino più alto del podio. Arrivano nell’ordine al traguardo, guidando in maniera perfetta e senza fari errori: bravi e spettacolari.


TRE: PEDRODA PASSA AL COMANDO

E’ la fine del 12esimo giro quando Dani Pedrosa attacca Jorge Lorenzo all’ultima variante, riuscendo a conquistare la prima posizione. E’ un sorpasso pulito e piuttosto aggressivo, ma è solo il preludio di quello che accadrà nel finale.


DUE: 18ESIMO GIRO MOTOGP

Pedrosa e Lorenzo sono attaccatissimi (è così dall’inizio) e il ritmo è indiavolato. Lorenzo perde in accelerazione, ma Pedrosa è in difficoltà con la ruota posteriore: due volte scivola vistosamente, ma Dani riesce a riprenderla con gran classe. Entrambi guidano in maniera sublime, sopperendo con le loro capacità ai (piccoli) problemi di Honda e Yamaha. Ma il bello deve ancora venire…


UNO: ULTIMO GIRO MOTOGP

I due passano sul traguardo separati di soli 0”239, con Lorenzo che si prepara all’attacco. Decide di farlo

Per quasi due minuti, nessuno ha respirato a Brno…

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all’ingresso della curva sette, ma Pedrosa frena fortissimo e sta molto stretto, così Jorge lo infila nel cambio di direzione. Sembra fatta per lo spagnolo della Yamaha, ma il rivale della Honda tiene duro, non molla un metro, rimane attaccato al codone della M1.

«All’inizio della salita ho fatto un piccolissimo errore e Dani, più leggero, ha sfruttato l’accelerazione della sua Honda. All’ultima variante ho tentato una manovra disperata, mollando i freni per ritardare la prima staccata, in una manovra che aveva già fatto con Barbera nel 2004, ma poi la traiettoria favoriva Pedrosa: è stato davvero bravo». Pedrosa non è Barbera: dall’esterno chiude la linea e impedisce a Lorenzo di tenere il comando: per quasi due minuti, nessuno ha respirato a Brno…
 

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