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«Devo fare i complimenti a Lorenzo e alla sua squadra, perché siamo riusciti a ribaltare una situazione complicata: sabato pomeriggio, con il caldo, soffrivamo in confronto della Honda, rispetto alla quale eravamo più lenti di mezzo secondo, non solo nella qualifica ma anche nel passo. Sabato sera è stato fatto un buonissimo lavoro: nel warm up abbiamo visto dei risultati, ma avevamo comunque qualche dubbio perché la temperatura era molto differente, 20 °C in meno rispetto alla gara. Ha funzionato tutto bene, Jorge ha tenuto un passo allucinante, non ha mai mollato e quando ha visto che Pedrosa e Marquez erano leggermente in difficoltà ha dato la zampata decisiva: si è ampiamente meritato questa vittoria. Anche Valentino ha fatto una buonissima gara, girando a un paio di decimi dai primi, spesso uguale a loro: è una buona iniezione di fiducia. Penso che ad Assen sarà ancora più vicino, su una pista dove è sempre andato bene, dove la M1 è competitiva. Aver battuto la Honda, con questo caldo su questo tracciato, è un ottimo risultato».
Due considerazioni su quello che hai detto. La prima: giudichi quindi positiva la prestazione di Rossi?
«Sì. Anche con Valentino abbiamo cercato di trovare un assetto che penalizzasse leggermente il tempo sul giro, ma che allungasse la durata della gomma: è un aspetto importante. La sua gara è stata buona: è arrivato a tre secondi dal podio».
Seconda considerazione: fino a due GP fa sembrava che la Honda avesse un netto vantaggio, ma Lorenzo ha vinto sia qui sia al Mugello. Più merito del pilota o non c’era tutta questa differenza che si diceva?
«Chi riesce a far durare e a far funzionare meglio le gomme vince. E’ successo a noi in Qatar, alla Honda a Jerez e ad Austin, dove la superiorità della Honda era evidente. Le Mans è stata sfalsata da qualcosa che non ha funzionato, specie sulla gomma posteriore di Jorge, mentre Valentino era da podio ma è scivolato. Qui, con il caldo, pensavamo di soffrire di più, invece è andata diversamente. Nei test abbiamo da fare qualche prova di telaio, sospensioni ed elettronica».
La Yamaha ha già punzonato quattro motori: può essere un problema in prospettiva campionato?
«In questo momento non siamo preoccupati: i primi due motori che abbiamo punzonato avevano la stessa configurazione e abbiamo avuto un problemino con entrambi i piloti: per sicurezza abbiamo deciso di accantonare il secondo motore cercando di capire la causa dell’inconveniente, sperando di poterlo risolvere».