Rossi: "Che gusto essere primo"

Rossi: "Che gusto essere primo"
"Sono più ottimista che in altri circuiti - commenta Rossi -, ma dobbiamo ancora migliorare. Stare davanti è una piacevole sensazione, anche se è solo venerdì" | G. Zamagni, Montmelò
14 giugno 2013

Punti chiave

 MONTMELO’ – Siamo a Barcellona e i piloti forti di certo non mancano, ma quando sui mega schermi lungo la pista si legge il nome di Valentino Rossi in prima posizione, il pubblico sulle tribune si esalta, tributando al campione un boato e un applauso fragoroso. “Bello essere davanti” si gode il momento Valentino, il primo a non farsi illusioni, ma anche più ottimista rispetto ad altre occasioni. Per ritrovare Rossi davanti a tutti bisogna risalire a Silverstone 2012, ma sul bagnato, mentre sull’asciutto non accadeva dalla Malesia 2010, quando poi vinse la sua ultima gara iridata, la numero 46 con la Yamaha.

«Sono molto contento per il risultato, sia per me sia per la squadra: è solo venerdì, ma stare davanti ha un bel sapore. Negli ultimi GP siamo cresciuti, il venerdì sono sempre stato veloce e lo ero anche al Mugello, ma essere in prima posizione ha tutto un altro gusto, un altro feeling. Siamo consapevoli, però, che dobbiamo migliorare, soprattutto nel primo e nel terzo settore, mentre sono molto veloce nel secondo e veloce nel quarto. Su questa pista e in queste condizioni è importante avere un buon assetto in funzione del passo gara ed è fondamentale la scelta della gomma. Oggi io ho usato la dura, Lorenzo la morbida posteriore: bisogna capire bene quale funziona meglio. Quella più soffice è sicuramente più facile da usare nella prima parte della gara, diciamo nei primi dieci giri, ma poi la moto diventa difficile da controllare. Bisognerà vedere anche cosa fanno gli altri, in particolare le Honda, ma ci sono ancora due turni da sfruttare: abbiamo bisogno di altri dati per prendere la decisione. Per il momento sono contento del mio assetto, che è diverso da quello che utilizzano Lorenzo e Crutchlow, ma bisogna fare un ulteriore passo in avanti».


Alla fine hai montato la morbida: è stato un test per la qualifica?
«Abbiamo deciso di montarla per verificarne il comportamento, anche se per pochi giri, ma, effettivamente, è stato anche un test per la qualifica: non sono andato male, ma per essere competitivi domani bisognerà scendere sotto l’1’42».


Comunque sembri più ottimista rispetto ai precedenti GP.
«Sì, penso di poter andare meglio».


Hai sentito il boato con cui è stata accolta la tua prima posizione?
«Sì, mi ha fatto molto piacere. Sono fortunato, perché in Spagna ho sempre avuto tanti tifosi e a Barcellona ancora di più che a Jerez o a Valencia».


In che posizione bisogna qualificarsi per puntare alla vittoria?
«Bisogna partire dalla prima fila, mentre per salire sul podio almeno dalla seconda. Su questo tracciato il degrado della gomma posteriore fa più differenza che su altre piste: la seconda parte della gara potrebbe contare di più che in altre occasioni».

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