Cinque episodi che rendono indimenticabile il GP d’Italia: eccoli in ordine crescente: Fenati, Joe pompiere, Dovizioso su Bradl e... | G. Zamagni, Scarperia
Dopo due GP difficilissimi, Romano Fenati torna prepotentemente sul podio e lo fa al termine di un GP da ricordare. Un lettore di Moto.it segnala il terzo giro di Fenati (quattro sorpassi e tre posizioni recuperate) come uno di quelli da vedere e rivedere, ma tutta la sua gara è stata da applausi, compreso l’ultimo giro, al di là della volata persa, senza colpe, per 20 millesimi. Ma merita di essere segnalata anche la prestazione di Niccolò Antonelli, quarto dopo essere stato a lungo nel gruppo di testa.
QUATTRO: JOE POMPIERE
Imperdonabile una settimana prima in Germania, commovente e da applausi in Italia. Andrea Iannone il pompiere (“al Mugello fa sempre molto caldo e bisognava che qualcuno raffreddasse i bollenti spiriti”) ha vinto per la seconda volta in tre anni il GP d’Italia, regalando emozioni e sorpassi da brividi. Come l’ultimo, alla San Donato, nel giro conclusivo: nonostante Pol Espargaro abbia frenato fortissimo, Andrea l’ha saltato con una facilità disarmante. Evviva.
Andrea Dovizioso finisce spesso in questa rubrica: significa che quando c’è da fare un soprasso non si tira indietro! Ancora una volta, la sua superiorità in staccata – in questa occasione su Bradl, sempre alla San Donato, a tre giri dal termine – è stata premiata con il terzo posto. Bravo Dovi.
DUE: ULTIMO GIRO MOTOGP
Non è stato un GP esaltante, ma l’ultimo giro è stato davvero bello, perché cinque piloti erano potenzialmente in lotta per l’ultimo gradino del podio. Nel passaggio finale si è visto il bel sorpasso di Hayden su Bradl, il cotrosorpasso di Bradl su Hayden con tanto di spallata, il sorpasso di Rossi su Hayden, i tentativi di attacco, non riuscito, di Crutchlow. Bello davvero.
UNO: UNA HONDA PER IL SIC
E’ stato un momento toccante e commovente quando sabato alle 12.30 il paddock si è radunato di fronte all’hospitality del team Gresini per assistere alla consegna da parte della HRC alla famiglia Simoncelli della Honda RC213V con la quale aveva corso Super Sic nella passata stagione. Non era mai successo che la HRC donasse una sua moto, ma Shuhei Nakamoto, numero due esecutivo della Casa giapponese, ha mantenuto la promessa fatta a papà Paolo a Sepang, proprio nel giorno del terribile incidente a Marco. Inoltre, è stata anche consegnata una CBR1000RR con grafica realizzata da Aldo Drudi: verrà messa all’asta e il ricavato verrà devoluto alla Fondazione Simoncelli. Oltre a Paolo, c’era anche mamma Rossella: entrambi continuano ad avere una dignità da brividi: non ci sono parole per descrivere la loro forza d’animo.
«E’ la prima volta che torno in un circuito – ha detto Paolo -: dal 23 ottobre non ho più nemmeno guardato le gare in televisione. E’ incredibile l’affetto che c’è per Marco: sono stato in vacanza in Sardegna e in tre luoghi differenti, ho incontrato tre ragazze con il 58 tatuato sul corpo. Questo mi fa capire quanto Marco fosse amato da tutti».
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