SCARPERIA – L’immagine mette i brividi: Marc Marquez scollina, ma quando inizia a frenare per poi affrontare la San Donato, lo sterzo si chiude, la moto scarta verso sinistra e attorno ai 280 km/h punta verso il muro, davvero molto vicino.
“In quel monento, Marquez ha avuto la freddezza di buttarsi per terra: è stato bravo e fortunato” spiega Livio Suppo, team principal HRC. Mentre la sua Honda “corre” contro il cemento, Marquez striscia violentemente sull’asfalto e poi sul nastro d’erba che separa la pista dal muro, senza arrivare ad impattare le protezioni.
“E’ come se avesse preso un cazzotto sotto il muso” sintetizza il Dottor Claudio Costa, mentre Marquez, attraverso un comunicato stampa, aggiunge: “Ho preso botte anche alla spalla, al braccio e alla gamba destra”. Una “pacca” tremenda: teoricamente, domani Marquez potrebbe correre (e conoscendolo lo farà), ma Suppo, giustamente, non vuole affrettare i tempi. “Vediamo come passa la notte, l’impatto è stato durissimo”.
TROPPO AGGRESSIVO?
A provocare la caduta, forse, è stata l’eccessiva aggressività di Marquez, caduto anche al mattino, ma in modo quasi banale – rientrando in pista dopo un dritto – e senza nessuna conseguenza. Ma in quel punto, con la MotoGP, bisogna fare grande attenzione,
“non si può essere troppo aggressivi sul manubrio”, spiega Dani Pedrosa. Invece… “Dopo lo scollino mi sono aggrappato ai freni e si è chiuso lo sterzo” spiega attraverso il comunicato stampa il campione della Moto2.
Un errore, è chiaro, ma che può capitare a chiunque. Come conferma Jorge Lorenzo.
“Quando viaggi così forte, tutto può accadere: basta un po’ di vento per farti perdere il controllo della moto. Piuttosto,
in quel punto, il muro è troppo vicino: bisogna intervenire prima che succeda qualcosa di grave”.
IL MURO NON SI SPOSTA
Una richiesta già fatta in passato dai piloti, ma alla quale il circuito del Mugello ha riposto picche. In rettilineo, a onor del vero, spesso i muri sono vicini, anche più vicini che su questo tracciato.
“Quel punto è pericoloso – svela Valentino Rossi – si viaggia fortissimo, c’è un dosso e il muro è molto vicino: abbiamo provato a farlo spostare, ma non ci siamo riusciti. Ci proveremo ancora”.
LORENZO IRONICO
Nel commentare l’episodio, Lorenzo è piuttosto ironico.
“Adesso è facile dire che Marquez è troppo aggressivo, ma prima di oggi nessuno affermava questo”. Sia chiaro, non c’è cattiveria nelle parole dello spagnolo, che proprio sulla sua pelle, nel 2008, pagò caramente le conseguenze di una guida troppo irruenta. Ma Marquez come reagirà?
“Bisogna vedere cosa succederà nella sua testa. Ma lui è molto giovane e coraggioso:
c’è anche la possibilità che domani torni in pista e al primo giro faccia il primato della pista” scherza, ma non troppo, Valentino.