GP del Mugello. Rossi: "Non mi ha visto, può succedere"

GP del Mugello. Rossi: "Non mi ha visto, può succedere"
"Bautista ha sbagliato, ma è un incidente di gara - taglia corto Valentino -. Avevo il passo per salire sul podio, dobbiamo migliorare in qualifica"| G. Zamagni, Scarperia
2 giugno 2013

Punti chiave

 

 SCARPERIA – L’attesa gara del riscatto di Valentino Rossi si è tramutata in una non gara, con Rossi fuori alla prima variante, la “Luco-Poggio Secco” dopo un duro contatto con Alvaro Bautista. “Incidente di gara” ha sentenziato la direzione corsa, “incidente di gara” ha confermato Rossi, “incidente di gara” ha ribadito Bautista. In pratica, uno di quei classici contatti che possono accadere poco dopo la partenza: Valentino era già davanti e quindi non ha sicuramente nessuna colpa, ma Alvaro non lo poteva vedere e la sua manovra non è stata quindi né spericolata né tantomeno volontaria.

“Abbiamo guardato bene le immagini: lui era a sinistra, tutto all’interno, ha chiuso un po’ la traiettoria e ha accelerato violentemente per non farsi superare anche da Iannone: io ero davanti almeno di mezza moto, ma lui ha detto che non mi ha visto, pensava che io fossi più indietro. E’ una spiegazione plausibile, ci può stare”.


E’ ovviamente deluso Valentino, ma non arrabbiato: Bautista non ha colpe, anche se, obiettivamente, ha sbagliato.
“In partenza mi si è gonfiata la frizione e quando ho lasciato la leva ho perso tempo: mi hanno passato Hayden e Bautista. Alla seconda curva (la Luco, NDA) ho superato all’esterno Bautista, lui ha dato gas violentemente e mi ha centrato sul piede sinistro. E’ stato un brutto botto, in un punto pericoloso, perché io avevo già cambiato direzione: sono andato fuori pista e per evitare l’impatto con le protezioni mi sono buttato. Considerando la dinamica dell’incidente sono anche stato fortunato. E’ chiaro che Alvaro ha fatto un errore, ma è un incidente di gara, può succedere”.


Archiviato il contatto con Bautista, rimane il rammarico per un’occasione sprecata.
“Sì, poteva essere una gara positiva: a parte in qualifica, dove comunque ero a due decimi dalla prima fila, sono sempre stato veloce in tutti i turni e nel warm up avevamo migliorato la messa a punto della moto. Potevo tenere un buon ritmo, giocarmi il podio. E’ chiaro che bisogna essere più efficaci in qualifica, perché più avanti sei e meno rischi ti prendi: nei 15 minuti del sabato dovrò essere più veloce e più furbo”.


Riponevi grandi speranze in questo GP: temi un contraccolpo psicologico?
“No, anche se è chiaro che bisogna metabolizzare la delusione, che è stata grande. Se non altro, ci sono due aspetti positivi: fra due settimane si corre a Barcellona, un’altra pista che mi piace e non mi sono fatto male”.


Sei sesto in classifica a 56 punti da Pedrosa: dopo cinque gare si può già dire che sei fuori dalla lotta per il titolo?
“I punti da recuperare sono molti e davanti ho tanti piloti che vanno forte: in particolare, Lorenzo e Pedrosa sono sempre veloci, in ogni condizione. E’ chiaro che è molto difficile recuperare, ma il campionato è lungo: dobbiamo però migliorare su tanti aspetti”.

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