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Altro che “Grazia-day”! Di solito ogni martedì Graziano Rossi va a pranzo dal figlio Valentino, ma da quando il Coronavirus tiene tutti chiusi in casa propria… resta solo il telefono. Ed è al telefono che raggiungiamo babbo Rossi. Perché oggi è il 31 marzo, e giusto oggi, ventiquattro anni fa, un giovanissimo Vale esordiva nel campionato mondiale classe 125, GP di Malaysia a Shah Alam. La prima delle sue ventiquattro stagioni, con la venticinquesima che ancora non parte.
“Ma dai - si sorprende Graziano - e chi ci badava? Ma certo, una giornata indimenticabile, la bagarre con Martinez, all’arrivo Valentino che quasi si stende contro il muretto dei box… Sai una cosa, quell’anno lì è stato significativo, insieme a quello dell’europeo e ai due anni di Sport Production: quelle quattro stagioni hanno insegnato a Vale una cosa importantissima, e cioè che se si può fare un sorpasso allora lo si fa. Una emozione che poi ci ha sempre regalato. Del resto non partiva mai bene e dunque aveva sempre davanti un nugolo di piloti…”.
Graziano lo seguì da casa, quell’esordio mondiale, davanti alla televisione. Come i successivi due GP in Indonesia e Giappone, perché alle gare extrauropee non ci è mai andato. Lo vide dal vivo per la prima volta a Jerez, il 12 maggio, con la volatona vinta da Aoki e Rossi giù dal podio per soli 46 millesimi. Quarantasei, tanto per dire. Aoki, Alzamora e Ueda davanti alla sua Aprilia, Sakata e Tokudome subito dietro. E ci ripensa mai, il Grazia, a quei tempi?
“Mai – risponde pronto - perché non sono ancora un ex”
Graziano ci racconta che ha appena sentito l’amico Oscar Rumi, che con la compagna sta a Bergamo e per fortuna stanno tutti bene. Anche Pesaro è tra le zone più colpite, ma per fortuna pare che si cominci a intravvedere la fine di questo incubo. Non la si vede ancora, ma quasi. Rossi senior passa le giornate davanti alla televisione, guarda quel che c’è, qualche volta un film di cui non ricorda neanche l’inizio. L’importante è far passare il tempo con il minor danno possibile, dice. E Valentino che fa? Se la ride, il Grazia.
“Lui ha la sua palestra, ha la mamma che gli prepara cose buone da mangiare, ha la sua fidanzata. E ha soprattutto il suo letto, che riveste per lui un'importanza fondamentale”
Perché è pigro, Valentino, si alza molto tardi come tutti sanno. Ma non c’è tanto da scherzare, e Graziano torna subito serio.
“Più passa il tempo – conclude - e più la cosa si fa pesante. Ma bisogna resistere. Mi dici che ora Ezpeleta sta pensando a un campionato mondiale di poche gare? Ma certo, il calcio non avrà una squadra campione, le Olimpiadi slittano di un anno, ma noi un campione mondiale possiamo averlo e se non sarà possibile organizzare tredici gare si può anche cambiare la regola. Nel motociclismo abbiamo avuto campionati mondiali in prova unica: certo, come dici tu anche Hailwood al TT con la Ducati nel ’78.
E quindi anche poche gare possono bastarci”.