Guareschi: "Siamo a meno di mezzo secondo da Honda e Yamaha"

Guareschi: "Siamo a meno di mezzo secondo da Honda e Yamaha"
"Piange un po’ il cuore - commenta il team manager Ducati - vedere un risultato così solo adesso, però allo stesso tempo fa piacere, perché significa che ci abbiamo sempre creduto" | G. Zamagni, Misano
18 settembre 2012

Punti chiave


MISANO ADRIATICO – Vitto Guareschi, team manager Ducati, commenta per moto.it il GP di San Marino e della Riviera di Rimini.


«E’ stato un gran bel GP per noi… Siamo riusciti a fare con Valentino Rossi la migliore gara in condizioni di pista asciutta (è anche il miglior risultato in assoluto, NDA). E’ stato costante dall’inizio alla fine, cosa che non gli era mai accaduta, riuscendo a difendersi bene in frenata e in ingresso curva dove abbiamo sempre sofferto e siamo sempre stati deboli. Significa che abbiamo lavorato bene, seguendo la direzione che lui ci ha indicato: a Misano ci è mancato solamente un po’ di grip sul posteriore. E’ questa la strada giusta da seguire».

Quanto vi ha aiutato il fatto che voi avevate provato a Misano due settimane fa, mentre nel GP si è provato solo in qualifica?
«Aver provato ci ha dato un grosso aiuto, perché, visto quello che è successo nel fine settimana del GP, non avremmo potuto fare il set up al nuovo telaio. Nei due giorni di test abbiamo potuto lavorare in tranquillità, provando tutto il materiale a disposizione, mentre non lo puoi fare nel fine settimana di un GP, specialmente in questo, dove è piovuto tre turni su quattro. Credo che questo lavoro svolto nei test ci servirà anche per le prossime gare».

(Qui apro una parentesi personale per sottolineare, ancora una volta, come sia sbagliato impedire ai team di fare i test: solo facendoli possono migliorare le moto, a tutto vantaggio dello spettacolo, perché una Ducati competitiva fa bene anche a Honda e Yamaha, NDA).


Fosse arrivato prima questo telaio sarebbe cambiato qualcosa, anche in prospettiva 2013 sulla decisione di Rossi?
«Non lo so… Adesso vediamo se questo telaio fa la differenza anche nella prossima gara. Certo, piange un po’ il cuore vedere un risultato così solo adesso, però allo stesso tempo fa piacere, perché significa che chi ha lavorato ha continuato a crederci, come tutti i ragazzi che sono a casa, e questo ha portato a un buon risultato».


Honda e Yamaha, al di là dei 4,5 secondi di Misano, quanto rimangono lontano?
«A fare una analisi onesta, non si può dimenticare che mancavano Stoner e Pedrosa e il distacco che abbiamo preso da Lorenzo lo avremmo probabilmente preso anche dalle altre due Honda. Però il divario è sicuramente diminuito: 4,5 secondi sono pochi, soprattutto perché Jorge ha detto che era in difficoltà e non avrebbe potuto

Abbiamo fatto un passo in avanti e il distacco si recupera poco alla volta: abbiamo visto che il miracolo che ci fa diventare subito competitivi non esiste

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fare molto di più: credo che solo nel finale abbia mollato, mentre fino a metà gara ha cercato di spingere il più possibile. Quindi qui, in queste condizioni e su questa pista ci siamo avvicinati parecchio: il cronometro dice che c’è una differenza inferiore a mezzo secondo al giro. Insomma abbiamo fatto un passo in avanti e il distacco si recupera poco alla volta: abbiamo visto che il miracolo che ci fa diventare subito competitivi non esiste…».


Dopo quanto successo a Misano, il campionato è finito?
«Sembrerebbe così. Ma il colpo di scena visto oggi, ci potrebbe essere la prossima gara per un altro, senza naturalmente voler portare sfortuna a nessuno».


E’ però vero che questo episodio annulla quello dell’Olanda: la mia opinione è che i 38 punti di oggi tra Lorenzo e Pedrosa siano più veritieri dei 13 punti prima di Misano.
«Sì, ma le gare non sono giuste, le cose capitano. Pedrosa è molto forte, ad Aragon è andato fortissimo nei test. Sarà un osso duro e dipenderà anche da Lorenzo: potrebbe accontentarsi e lasciarlo andare, ma è difficile lasciare andare uno che comunque ti frega la vittoria. Sicuramente cercherà di andargli dietro e tutto può succedere».