Appena il tempo di togliere dalla valigia i panni sporchi di Indianapolis e già bisogna ripartire per Misano, dove domenica è in programma la 12esima delle 18 gare stagionali. Un GP per certi versi decisivo per Andrea Dovizioso e Valentino Rossi, seppure per motivi diversi: Andrea saprà finalmente cosa farà l’anno prossimo, Valentino se i suoi meccanici lo seguiranno anche in Ducati, perché la Yamaha vuole una risposta ufficiale da Burgess e dagli altri ragazzi entro sabato sera.
Honda-Dovizioso. Come finirà?
La situazione di Dovizioso è quanto mai delicata e, sinceramente, poco chiara, perché la
Honda si sta comportando nel peggior modo possibile, ovvero non fornendo delle risposte chiare.
Per quello che si sa, nel 2009 la HRC ha siglato un accordo per il 2010, con rinnovo automatico nel 2011 se Andrea fosse stato entro la fine di luglio in una determinata posizione. Posizione ampiamente conquistata da Dovizioso, che era così certo di avere il posto assicurato anche per l’anno prossimo.
Ma il prematuro ingaggio di Casey Stoner e la decisione della Red Bull di non colorare la terza RC211V ufficiale, ha scombussolato i piani di Livio Suppo – l’uomo che ha portato Stoner in Honda e, ufficialmente, responsabile marketing - e di Shuhei Nakamoto, vice presidente di HRC.
Così, nonostante sul contratto ci sia scritto che
Dovizioso deve rimanere nel team ufficiale, Suppo e Nakamoto hanno proposto una sistemazione
nel team di Fausto Gresini, una squadra di livello assoluto, una delle migliori della MotoGP, ma pur sempre un team satellite e non ufficiale.
Purtroppo nessuno dei responsabili Honda ha voluto parlare della questione a Indy, ma per quel che si sa, la HRC avrebbe offerto a Dovizioso una RCV ufficiale, gestita dalla sua attuale squadra, con i colori però del team Gresini. Ora, è chiaro, che pur avendo ragione,
Dovizioso e Battistella hanno solo da perderci mettendosi contro la HRC, che per la prima volta nella sua vita non rispetterebbe un contratto scritto, ma è altrettanto evidente che se il pilota continua a non accettare questa proposta, significa che nell’accordo c’è qualcosa di molto pesante, che naturalmente non conosciamo, che gli dà ragione.
Ad avvalorare questa tesi c’è anche il fatto che nonostante la Honda sappia, ormai da luglio, dell’impossibilità di realizzare il progetto di tre moto ufficiali, continua a tergiversare, non intimando a Dovizioso una sorta di out out, ammettendo così in qualche modo di essere dalla parte del torto.
A Misano, questa delicata situazione che sta inevitabilmente
influenzando in modo negativo le prestazioni di Andrea, si dovrebbe risolvere, ma, in ogni caso, i responsabili della HRC dovranno rispondere a
un po’ di domande:
1) E’ vero che il contratto di Dovizioso prevede che nel 2011 debba correre con una Honda ufficiale nel team ufficiale?
2) Se è vero, perché non viene rispettato?
3) La Honda è disposta a garantire in modo chiaro e inequivocabile un trattamento da pilota ufficiale ad Andrea anche in un team esterno?
4) Nel caso nel 2011 il team Gresini dovesse effettivamente schierare Dovizioso e Simoncelli, entrambi sotto contratto diretto HRC, la squadra di Fausto verrebbe riconosciuta come ufficiale, con tutti gli onori (e oneri) del caso?
5) Se la sistemazione da Gresini è ritenuta dalla HRC paritaria con quella del team ufficiale, perché non mette lì Stoner o Pedrosa (il quale, peraltro, non ha ancora firmato), lasciando quindi Dovizioso nella squadra interna, come da contratto?
Attendiamo fiduciosi una risposta, anche se, temo, certi chiarimenti non verranno mai fatto.
I meccanici di Valentino andranno in Ducati o resteranno con Spies?
Per quanto riguarda i meccanici di Valentino, c’è una dichiarazione di Lin Jarvis abbastanza chiara. Alla domanda,
Ben Spies che meccanici avrà, il responsabile Yamaha ha risposto: “Non lo so ancora, dipende da cosa decideranno Burgess e i suoi ragazzi. Entro Misano ci devono dare una risposta, ma mi aspetto che molti di loro seguiranno Rossi in Ducati”.
Chiaro, no?