I commenti dei piloti dopo le libere del GP del Giappone

I commenti dei piloti dopo le libere del GP del Giappone
Dani Pedrosa è stato più veloce, Jorge Lorenzo più costante: è questa l’estrema sintesi della prima giornata di prove del GP del Giappone. Non si può certo dire che sia una novità | G. Zamagni, Motegi
12 ottobre 2012

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MOTEGI – Dani Pedrosa è stato più veloce, Jorge Lorenzo più costante: è questa l’estrema sintesi della prima giornata di prove del GP del Giappone. Non si può certo dire che sia una novità: spesso i venerdì della MotoGP sono stati così. Piuttosto nervoso e dolorante Casey Stoner, al rientro dopo quasi due mesi di forzato riposo.


PEDROSA: “UNA GIORNATA PROFICUA”


«Oggi abbiamo potuto lavorare al meglio, sfruttando le favorevoli condizioni climatiche e della pista. Abbiamo potuto provare entrambe le gomme (morbida e dura), prendere confidenza con il nuovo asfalto, verificare il bilanciamento generale della moto. Naturalmente c’è ancora molto da fare, sia per quanto riguarda le sospensioni sia per l’elettronica, e ancora non è chiara la scelta della gomma posteriore. Mi sembra che la situazione sia molto simile alle piste precedenti, con un sostanziale equilibrio tra Honda e Yamaha: loro sono avvantaggiati in frenata, noi in accelerazione».


LORENZO: “MEGLIO CHE AD ARAGON”


«Siamo andati subito forte e, rispetto ad Aragon, sono più costante nel passo gara: riesco a mantenere a lungo un ritmo elevato. Ma per essere ancora più competitivi dobbiamo migliorare ancora sulla distanza. Ho fatto il miglior tempo con la gomma dura (nuova, NDA), ma è con quella morbida che ho

Lorenzo: sono molto vicino a Pedrosa, ci si può giocare la vittoria

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maggiore confidenza e ho fatto più giri veloci consecutivi. Sono molto vicino a Pedrosa (0”102, NDA), ci si può giocare la vittoria. Per il momento Stoner è più indietro, ma non so che margine di miglioramento ha, mentre Dovizioso è andato forte, ma ha fatto il tempo dietro a me».


STONER: “FATICO MOLTO IN ACCELERAZIONE”


«Purtroppo la giornata è iniziata nel modo peggiore: un problema a un sensore ha ammutolito il motore. Ho perso una decina di minuti importanti e mi sono innervosito. Nel pomeriggio non eravamo perfettamente centrati con la messa a punto e fisicamente ho faticato tanto in accelerazione: fatico a muovere la caviglia e devo compensare con le braccia quanto non posso fare con le gambe. Non ho preso antidolorifici, se non pochissima roba, ma credo che la mia situazione possa migliorare nei prossimi giorni, che la caviglia acquisti maggiore movimento: nel secondo turno stavo meglio che nel primo».

 

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