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Meregalli racconta il debutto di Spies
Sole, un po' di vento e una ventina di gradi: il primo turno di libere della MotoGP si è svolto in condizioni climatiche più che accettabili. Davanti a tutti, ancora una volta, ci sono i Magnifici Quattro, con Casey Stoner primo e unico pilota, per il momento, capace di scendere sotto l'1'33": l'australiano della Ducati ha realizzato un buon 1'32"813, totalizzando come al solito meno giri dei suoi rivali (21 contro, per esempio, i 32 di Lorenzo), ma tutti molto buoni.
Alle sue spalle, staccati di quasi quattro decimi, Jorge Lorenzo, quindi Daniel Pedrosa e Valentino Rossi, protagonista anche di un dritto alla prima curva attorno a metà turno.
Per Valentino, quella di Valencia si conferma come una pista piuttosto ostica (qui ha vinto solo due volte, l'ultima addirittura nel 2004, un secolo fa per le sue abitudini), come tutte quelle dove c'è mancanza di grip. Per questo, il neo nove volte iridato ha lavorato soprattutto con l'obiettivo di aumentare l'aderenza della gomma posteriore, utilizzando esclusivamente gomme morbide sia all'anteriore sia al posteriore.
L'atteso debutto con la Yamaha di Ben Spies si è chiuso con un quindicesimo posto (su diciotto partenti): il campione SBK ha totalizzato 26 giri, il migliore dei quali è stato l'ultimo in 1'35"052, a 2"239 dal miglior tempo di Stoner.
In sella a una M1 assistita da tecnici giapponesi, supportati dagli uomini che lo hanno seguito quest'anno in SBK,a cominciare da Massimiliano Meregalli, Spies ha affrontato il primo turno come aveva promesso: con calma, senza fretta, con l'obiettivo primario di imparare senza fare errori. Un approccio ragionevole e assolutamente corretto, con Ben più preoccupato a prendere le misure alla nuova moto, piuttosto che del cronometro. Per il momento è inutile fare altre considerazioni e bisogna lasciare al pilota della Yamaha il giusto tempo per capire come sfruttare al meglio le moto più difficili del mondo.
Buon quinto Randy De Puniet, in continuo miglioramento fisico, sesto Alex De Angelis che su questo tracciato vinse il suo primo (e per ora unico) GP iridato (in 250). Alex è ancora alla ricerca di un posto per la prossima stagione: questa sera, si incontrerà con Cirano Mularoni che gli offrirà la Honda MotoGP del team Scot. Assieme al suo avvocato, valuterà l'offerta e poi De Angelis prenderà una decisione,ma le possibilità di vedere ancora il sanmarinese in MotoGP nella prossima stagione sono sicuramente in aumento.
A parole sono tutti soddisfatti. A modo loro, naturalmente, ciascuno con il personale modo di manifestare il proprio compiacimento, ma in generale i Magnifici Quattro sono convinti di aver disputato un buon primo turno di prove. Per una volta, il più sorridente è Casey Stoner, che da quando è tornato a fare il pilota a tempo pieno, dopo la pausa sabbatica di questa estate, è costantemente su livelli altissimi, in prova come in gara. Se si aggiunge che a Valencia, Casey e la Ducati sono sempre andati fortissimo, è quasi naturale che la coppia più vincente della MotoGP dell’era 800 cc (20 successi contro i 19 di Rossi) sia davanti a tutti nelle libere.
“All’inizio – commenta l’australiano – non avevamo abbastanza peso sulla ruota anteriore: un problema che, accoppiato alle condizioni dell’asfalto tutt’altro che perfette, ci impediva di far entrare in temperatura le gomme, specialmente nelle curve a destra. Tornato ai box, abbiamo fatto piccoli aggiustamenti, facendo un bel passo in avanti. Nel complesso sono soddisfatto del lavoro svolto, anche perché abbiamo ancora un buon margine di miglioramento”.
Ce l’hanno anche i piloti Yamaha, che su una pista solitamente ostica per la M1, hanno iniziato piuttosto bene. Lorenzo, secondo a 382 millesimi, ha fatto un’uscita da ben 17 giri, dei quali 12 sotto l’1’34: un buon passo, per certi versi il più costante tra i piloti di vertice, anche se, come al solito, è difficile giudicare quello di Stoner, che ha fatto al massimo sei passaggi consecutivi, ma tutti di grandissima qualità, con un’ultima serie impressionante: 1’33”339, 1’33”092, 1’32”908, 1’32”813 e 1’47”103 nel giro di rientro ai box.
Anche Rossi ha messo insieme una buona serie di 13 giri consecutivi, dei quali otto sotto l’1’34”.
“E’ stato un buon inizio – sono le parole del campione di Tavullia – anche se sono ultimo tra quelli che vanno più forte. Ma a differenza di Stoner e Pedrosa ho utilizzato solo le gomme morbide - e le dure sono più efficaci -, perché stiamo provando ad avere più grip sul posteriore. Tra l’altro, oggi c’era molto vento e l’asfalto non era in buone condizioni e questo ci ha creato ulteriori problemi. Questo è un circuito dove storicamente la M1 non è velocissima, ma sia io sia Lorenzo siamo già andati piuttosto forte. Insomma, siamo più competitivi che in passato, anche se qui la Ducati e Stoner rimangono il punto di riferimento. Stiamo lavorando sulla sospensione posteriore e dobbiamo anche cercare di far impennare meno la moto in accelerazione: l’obiettivo è fare una bella gara, possibilmente combattuta fino all’ultimo giro”.
Tra i Magnifici Quattro, il più lento di passo è stato Dani Pedrosa, che però, solitamente, non è mai troppo efficace nelle libere del venerdì. Ecco quindi che il suo terzo posto deve essere giudicato positivamente e lo stesso Dani, mai troppo soddisfatto, sembrava tranquillo. Pedrosa ha spiegato dove la Honda deve progredire per la prossima stagione.
“Siamo in difficoltà – è la sua tesi – soprattutto in ingresso curva: abbiamo bisogna di una moto più stabile e più agile. Anche in accelerazione dobbiamo migliorare, ma ritengo molto più importante concentrarsi sulla prima parte della piega”.
Ben Spies ha finito le prime libere piuttosto provato psicologicamente, anche se il suo miglioramento è stato costante.
“I primi giri sono stati “rubbish” (spazzatura, ndr) – ha detto letteralmente l’iridato SBK -. Sbagliavo tutto: i punti di frenata, le traiettorie, l’apertura del gas. La Yamaha è totalmente differente dalla Suzuki che avevo guidato nel 2008 e ho faticato un po’ a prendere le misure. Poi, piano piano, ho ritrovato un po’ di concentrazione e, alla fine, non è andata così male”.
Spies ha girato in 1’35”052 a 2”239 dalla vetta. Facciamo qualche confronto con la SBK. Nelle prime libere, con la R1, Ben aveva realizzato il 17esimo tempo in 1’36”690, a un secondo dal miglior tempo di Checa (1’35”673). Poi, in qualifica, Spies aveva girato in 1’34”709 (miglior tempo assoluto), fino a scendere all’1’33”270 che gli era valso la prima posizione in SuperPole.
A fine giornata è stata presentata la Inmotec, la nuova MotoGP spagnola, un progetto nato nel 2006. La moto, per la verità piuttosto bruttina a vedersi (esteticamente sembra una moto vecchia di 15 anni), è stata realizzata attorno a un V4 di 80°, portante come quello della Ducati. L’intenzione della Inmotec è di prendere parte a i test invernali in Qatar e di partecipare a 5 GP del 2010, con debutto a Barcellona. Domani, invece, verrà comunicata la lista definitiva dei partecipanti alla Moto2.
Meregalli racconta il debutto di Spies
Giovanni Zamagni
Così il GP di Valencia in TV
(Tutto sul digitale terrestre, canale Premium MotoGP. Qualifiche e gara in chiaro su Italia1)
Sabato, 07 Novembre 2009
125 Prove libere 09:00 - 09:40
MotoGP Prove libere 09:55 - 10:55
250 Prove libere 11:10 - 12:10
125 Qualifiche 13:00 - 13:40
MotoGP Qualifiche 13:55 - 14:55
250 Qualifiche 15:10 - 15:55
Domenica, 08 Novembre 2009
125 Warm-up 08:40 - 09:00
250 Warm-up 09:10 - 09:30
MotoGP Warm-up 09:40 - 10:00
125 Gara 11:00
250 Gara 12:15
MotoGP Gara 14:00