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Raddoppierà le ruote, da due a quattro, e, almeno a giudicare da quanto detto a Dani Pedrosa nel loro incontro nel paddock, correrà per almeno altri dieci anni. Ma adesso sta cercando di capire dove o, come dice lui, “in quale campionato”. Il futuro di Valentino Rossi è segnato, quindi, ma i dettagli sono da definire. Non solo perché ci sarà una scelta da fare, ma anche per capire quale ambiente sarà in grado di assorbire solo in positivo il pazzesco impatto mediatico che potrebbe avere l’arrivo di Valentino Rossi. “Di sicuro correrò ancora – ha ribadito Valentino al suo ex rivale Dani Pedrosa – voglio fare ancora il pilota, ma magari con meno pressione”.
Una strada è il Rally. Una passione che Valentino Rossi coltiva sin da ragazzino, fin da quando non sognava Porsche, Ferrari o supercar da centinaia di milioni (di Lire), ma la mitica Subaru blu che, poi, fu anche uno dei primi regali che riuscì a fare a se stesso quando la sua leggenda è iniziata. Terra e traversi, percorsi senza vie di fuga da affrontare a gas aperto e con la concentrazione alle stelle. Ma per i Rally l’età rischia di essere uno scoglio insormontabile per Valentino Rossi. Opportunità, sia intero, ce ne sarebbero, con il WRC che accoglierebbe a braccia aperte il Dottore, ma Valentino Rossi è stato chiaro: “Voglio fare ancora il pilota”. Che non significa esserci per inseguire obiettivi che attengono al marketing, alla visibilità, agli affari delle sue aziende, ma poter provare a vincere. Difficilmente nel mondiale Rally avrebbe la possibilità di lottare ogni volta per il podio.
Ecco perché il futuro di Valentino Rossi, più verosimilmente, sarà nell’endurance. Quasi certamente con una Ferrari del Team Kessel, con cui ha già partecipato ad un paio di edizioni della 24 Ore del Golfo. C’è chi parla di 24 Ore di Le Mans, ma è presto ancora per ipotizzare un palcoscenico così impegnativo. Sicuramente non con una macchina ufficiale e i colori della Scuderia di Maranello, come ha recentemente ribadito anche il responsabile delle attività GT e Corse Clienti di Ferrari, Antonello Coletta: “Con tutto il rispetto, credo che abbia un’età superiore ai piloti Endurance attuali. E noi andremo a confrontarci con avversari agguerriti. È come se un nostro pilota decidesse di colpo di correre in moto. Valentino si diverte con le GT, magari potrebbe provare in quella classe, ma noi pensiamo di avere già delle scelte all’altezza per la Hypercar e sceglieremo eventuali innesti fra i giovani emergenti“.
Campionati GT, quindi, per i quali Valentino Rossi si sta già allenando, come ha svelato proprio ieri sua mamma, Stefania Palma, nell’intervista rilasciata pochi minuti dopo l’annuncio dell’addio alla MotoGP: “In casa – ha detto – ha una sorta di simulatore che riproduce una postazione di guida. Si allena molto lì, sfidando gente da ogni parte del mondo. Non so a quale campionato parteciperà, ma che continuerà con le auto è praticamente un dato di fatto”.