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“Maverick non era più felice e la nascita di sua figlia Nina lo ha fatto trovare davanti ad un paradosso: avere la gioia nel cuore quando è a casa e la tristezza nell’anima quando è nel box” – Angel Vinales, il papà di Maverick, ha spiegato così la decisione di rescindere il contratto tra il pilota spagnolo e Yamaha alla fine di questa stagione, con un anno di anticipo rispetto al termine previsto. “I soldi – ha aggiunto il genitore – li ha già fatti, il suo sogno è un altro e con Yamaha sarebbe stato impossibile raggiungerlo, perché Maverick vuole una moto rigida che assecondi il suo stile di guida aggressivo e simile a quello di Marc Marquez, mentre la M1 è oggi una moto di burro, come piace a Fabio Quartararo e come sarebbe piaciuto a Jorge Lorenzo”.
Angel Vinales ha spiegato anche che Lin Jarvis e Yamaha, soprattutto dopo il podio di Assen, hanno provato a far tornare il pilota sui suoi passi, ma non è stato possibile. “La decisione era presa – ha proseguito il papà di Vinales – Lin Jarvis ha anche pianto e sicuramente è stata una scelta molto sofferta per tutti, ma quando non sei felice devi cambiare aria e Maverick ha avuto il coraggio di farlo”. Il problema è di prospettiva, non tanto tecnico e Angel Vinales lo dice chiaramente: “Quella moto ha un limite e da lì non ti lascerà andare. La gestione meccanica non è stata eseguita bene. Non hanno saputo dargli quello che vuole e lui non ha saputo guidare quella moto al cento per cento. È un accumulo di cose e non è stato più felice e nemmeno sereno. I media lo hanno attaccato, dicendo che era lui, che era lui, che era lui, e arriva un momento in cui esplodi e dici basta. Maverick non se ne va perché la moto è pessima, sia chiaro, ma perché la Yamaha non gli ha dato la moto che si adatta a lui e lui non ha saputo adattarsi alla moto che aveva la Yamaha”.