Intervista a Casey Stoner

Intervista a Casey Stoner
Dopo un 2009 difficile, Casey si presenta in splendida forma, sereno e pronto per l'assalto al titolo della MotoGP. Scoperto il suo vero tallone d'Achille: era intollerante al lattosio | di G. Zamagni
12 gennaio 2010


WROOOM 2010 - MADONNA DI CAMPIGLIO

Da vent’anni, per Madonna di Campiglio il Wrooom è un appuntamento fisso: in questo periodo, sulle prestigiose nevi trentine transitano i piloti a due e quattro ruote sponsorizzati dal famoso tabaccaio bianco-rosso. Una settimana di sci, di sfide sul ghiaccio con i kart e con le Fiat Panda e, naturalmente, di incontri con i tifosi e i giornalisti. Come da tradizione, si è iniziato con le moto, con i piloti della Ducati, attesi, per motivi diversi, a una rivincita dopo le amarezze del 2009. Di seguito, la trascrizione integrale della mezz’ora di chiacchierata pubblica di Casey Stoner.

Casey, il 2009 è stato un anno difficile sotto il profilo fisico, ma dall’Estoril in poi sei stato fantastico. Come ti senti oggi?
“Mai stato così bene negli ultimi tre anni. Ho iniziato il 2009 convinto che avremmo potuto combattere per il titolo fino alla fine, invece non è andata così. Sono partito bene, la moto era competitiva, ma ho avuto io dei problemi come persona fin dalla prima corsa. In Qatar (dove Stoner vinse alla grande, ndr), pensavo a un malanno leggero, una cosa passeggera, ma nei GP successivi la situazione è andata peggiorando e dopo due o tre giri ero già cotto. Sono stato da un sacco di medici, ma nessuna aveva una risposta sicura. Così, tutti hanno cominciato a fare delle illazioni, a pensare a un problema mentale, a una debolezza psicologica, ma io sapevo che non era quello il problema. Ero teso, addirittura potevo rappresentare un pericolo per gli altri e ho deciso di prendermi una pausa. In Australia, sono stato da sei o sette medici, ma solo uno, alla fine, ha diagnosticato la mia intolleranza al lattosio: era quello il mio tallone d’Achille. All’Estoril è stato un po’ come ricominciare da capo e adesso mi sento bene. Per la prima volta, ho passato un inverno tranquillo, senza operazioni o guai fisici”.

Detto questo, quali sono le aspettative per il 2010? E come giudichi la nuova Ducati?
“Il nuovo motore rappresenta un buon passo in avanti, la moto ha più trazione e per questo sono soddisfatto: dovremmo fare un passo in avanti nei circuiti che in passato ci hanno creato delle difficoltà. L’obiettivo è sempre lo stesso: provare a conquistare il titolo”.

Chi sarà l’avversario da battere, Lorenzo o Rossi?
“Sicuramente Valentino, perché ha vinto gli ultimi due campionati. Entrambi sono molto forti, ma hanno un approccio alle gare diverso e, di conseguenza, vanno affrontati in modo differente. A volte, Valentino è velocissimo in prova e più in difficoltà in gara, in altre occasioni succede il contrario, mentre Jorge può finire il week end di gara nello stesso modo nel quale l’ha iniziato”.

Le Bridgestone all’inizio del 2009 hanno creato qualche problema alla Ducati, in particolare quelle più morbide, poi la situazione è migliorata: avete fatto delle modifiche sulla moto per adattarla alle gomme?
“Abbiamo iniziato la stagione con il forcellone in carbonio,che ci ha fatto perdere un po’ di trazione. Poi abbiamo fatto un passo in avanti e siamo riusciti a sfruttare meglio le Bridgestone. La svolta, positiva, è arrivata a Barcellona, ma, a quel punto, ero io in difficoltà. Nel 2009 abbiamo lottato un po’ con la mancanza di grip e per questo è stata modificata la configurazione del motore: nel 2010 dovremmo andare meglio”.

L’ingegnere Filippo Preziosi (direttore tecnico del reparto corse Ducati, ndr) dice che sei il pilota che usa meno il “traction control” (controllo di trazione): è vero?
“Ogni volta che salgo in moto, chiedo ai tecnici di ridurre il più possibile il traction control, perché non mi piacciono i “tagli” di potenza del motore. Ammetto che in alcune situazioni, come sulle piste più scivolose come quella del Qatar, il traction control è molto utile, ma in generale preferisco essere io a gestire la potenza, anche perché con le 800 non ne abbiamo poi così tanta”.

Alla fine di quest’anno scadranno molti contratti (Rossi, Lorenzo, Pedrosa, Stoner, Hayden, Dovizioso, solo per citare i più importanti, ndr): credi che ci saranno due campionati in uno, quello per il titolo e quello per il miglior posto per il 2011?
“In effetti, molti piloti sono in scadenza di contratto e in tanti si guarderanno in giro. Probabilmente, fin dalle prime gare inizieranno le voci e verranno scritte molte cose, spesso non vere… Credo comunque che bisognerà aspettare la fine della stagione per capire realmente che cambiamenti ci saranno”.

Sei il pilota che ha vinto più GP con le 800; come giudichi il ritorno alle 1000 a partire dal 2012?
“Sinceramente credo che mi troverò meglio. Non ho mai capito perché le Case abbiano fatto questa scelta degli 800 cc, una cilindrata che, tra l’altro, non esiste in produzione. Le 1000 saranno sicuramente più potenti e, spero, anche più divertenti: effettivamente, in passato la MotoGP è stata più spettacolare di oggi”.

Schumacher torna in F.1 e Rossi è sempre il favorito: di questi “vecchietti” non ci si libera più…
“E’ meglio che ci siano piloti del genere. Bisogna fare degli sforzi per avvicinarsi ai primi, per riuscire a battere Valentino. Per quanto riguarda Schumacher, credo che sarà ancora tra i migliori: sicuramente renderà la F.1 più interessante”.

Ci hai detto dei vantaggi del nuovo motore; cosa pensi che perderai rispetto al passato?
“Ancora non è sviluppato al 100% e sono sicuro che Filippo (Preziosi, ndr) troverà ancora qualcosa di nuovo. Forse perderemo qualcosa in velocità massima nei rettilinei più lunghi, ma la moto sarà complessivamente più facile da guidare”.

Cosa invidi a Valentino Rossi e dove pensi di essere più forte?
“Gli invidio la capacità di gestire la stampa e i suoi tifosi: tutti lo amano! Dal punto di vista tecnico invidio la sua esperienza e la capacità di essere costante. Ma se messo sotto pressione, anche lui può avere delle difficoltà. Per quanto mi riguarda, penso solo a fare del mio meglio”.

Come hai superato il momento difficile del 2009?
“Ho fatto tantissimi test clinici, nei quali ero sempre vicino ai valori minimi. Questo va bene per una persona normale, non per uno sportivo e soltanto dopo aver capito l’intolleranza al lattosio ho potuto iniziare la giusta terapia. Mese dopo mese sono stato sempre meglio e adesso mi sento come mai in passato”.

Nel 2009, proprio qui a Madonna di Campiglio, avevi dichiarato di voler combattere più duramente: sotto questo aspetto, credi di aver raggiunto l’obiettivo?
“Direi di sì. In passato guidavo troppo pulito, mi preoccupavo di non creare problemi nei sorpassi ai miei avversari, che invece se ne fregavano di me. Per questo ho avuto un approccio più aggressivo alle gare e mi ripropongo di fare lo stesso nel 2010”.

Livio Suppo, con il quale avevi un buon rapporto, è passato in HRC; cosa può fare la Ducati per tenerti anche nel 2011?
“Livio è un mio amico e lo rimarrà anche adesso che è passato alla Honda. Ma questo non cambia il mio stato d’animo, io cercherò di fare il meglio possibile con la Ducati: credo che Vitto Guareschi e Alessandro Cicognani (il nuovo responsabile del progetto MotoGP, ndr) faranno un buon lavoro”.

Segui la F.1? Ti sembra noiosa?
“La F.1 è sempre stata così: le gare sono soprattutto strategiche, il lavoro dei box è fondamentale. Forse, cambiano un po’ troppo spesso i regolamenti, ma cerco di seguirla”.

Ci potrà essere un tuo futuro a quattro ruote?
“Mi piacciono molto i kart e prima di ritirarmi dalle competizione potrei fare qualche test in campionati minori, magari australiani: potrebbe essere un modo rilassante per finire la carriera, ma per il momento penso solo alle moto”.

Sembri più rilassato del 2009: è così?
“Sono stato in Svizzera fino a metà dicembre e poi sono stato in Australia. Sto bene e sicuramente è stato positivo aver finito bene la scorsa stagione. Ho finalmente passato un periodo senza guai fisici e ho potuto allenarmi molto più che in passato”.
 
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