Intervista a Filippo Preziosi, direttore tecnico del reparto corse Ducati

Intervista a Filippo Preziosi, direttore tecnico del reparto corse Ducati
Preziosi spiega quali sono i problemi della Ducati in questo momento di difficoltà per la casa di Borgo Panigale e fa il punto della situazione su piloti e avversari prima del GP di Francia | G. Zamagni
19 maggio 2010


Non è un momento felicissimo per la Ducati, che in SBK sta affrontando difficoltà inaspettate, mentre in MotoGP, nonostante una moto decisamente più facile e gestibile della passata stagione, Casey Stoner non è ancora riuscito a salire sul podio, anche per il brutto errore commesso in Qatar, dove sembrava poter dominare il GP senza difficoltà. In questa intervista, l’ingegnere Filippo Preziosi, direttore tecnico del reparto corse di Borgo Panigale, fa il punto della situazione prima del GP di Francia, in programma domenica prossima a Le Mans, terzo appuntamento del Motomondiale.

«Siamo contenti per il passo in avanti fatto dalla GP10 – è la sua analisi – e lo sono anche i piloti, in particolare Nicky Hayden, che da gennaio è costantemente nelle posizioni che contano. Sicuramente siamo molto amareggiati per la situazione di Stoner, che dopo lo zero in Qatar, a Jerez non ha raccolto quanto speravamo. Nei test di lunedì, dopo il GP di Spagna, abbiamo lavorato duramente per metterlo nelle condizioni di sfruttare al meglio la moto».

A Jerez, dove era stato subito velocissimo nelle libere del venerdì, l’australiano ha messo in mostra un nervosismo eccessivo e una condizione psicologica difficile da gestire: Preziosi, naturalmente, getta acqua sul fuoco.
«Casey è un campione del mondo, ha vinto molte gare: l’aspetto positivo è che, tutto quello che non è la vittoria, lo spinge a cercare il limite e a voler migliorare. Siamo noi che gli stiamo intorno che dobbiamo dargli qualcosa che lo soddisfi».

Nonostante i miglioramenti della GP10, la Ducati in due gare non ha ancora conquistato un podio, ma il direttore tecnico Ducati non è preoccupato. Giustamente, peraltro.
«Sicuramente in Qatar, quando Casey è caduto (era primo con oltre due secondi di vantaggio, ndr) sembrava in grado almeno di salire sul podio… E’ vero, però, che le corse si fanno per ottenere i risultati: cercheremo di fare meglio in futuro».

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Ecco, invece, come Preziosi vede Yamaha e Honda.

«La M1 è andata fortissimo per tutto l’inverno con tutti i piloti e non è certo una sorpresa che abbia vinto le prime due gare, mentre la Honda, tradizionalmente, sembra in difficoltà durante la preparazione e poi, pronti via, ottiene ottimi risultati. E’ normale che sia così, perché sono i più grandi costruttori mondiali».

Nonostante durante la stagione non si possa provare e ci siano i motori contingentati, Filippo Preziosi si aspetta dei miglioramenti tecnici durante l’anno.
«Il livello di questi piloti è talmente vicino uno all’altro, che anche una piccola modifica che dia maggiore confidenza, può risultare decisiva. I giochi non sono ancora fatti, mi aspetto che anche piccole differenze di qualche componente apparentemente secondario, come il “link” dell’ammortizzatore provato a Jerez da Hayden, o altre modifiche testate dai nostri collaudatori, possano cambiare i rapporti di forza».

Ma per i ducatisti a Le Mans ci sarà ancora da soffrire.
«In generale, in questo inizio di campionato, Qatar a parte, si corre in circuiti dove non abbiamo mai dominato, almeno nell’era delle 800 (dal 2007, ndr) e quindi cerchiamo di portare a casa più punti possibili, in attesa di tracciati a noi più favorevoli».

L’ultima considerazione sul futuro della MotoGP, con l’arrivo dal 2012 dei motori da 1000 cc.
«I Costruttori continueranno a fare motori che non rientrano nella specifica del regolamento che prevede la vendita del propulsore».