Intervista ad Andrea Dovizioso

Al suo primo anno in MotoGP ha chiuso il mondiale al quinto posto con una Honda "clienti". Quanto basta per meritarsi il posto in HRC. Il Dovi ci racconta il suo debutto
7 novembre 2008


Milano, 6 novembre 2008 -  EICMA

Andrea Dovizioso
ci ha tenuti col naso incollato al televisore in questo finale di stagione della MotoGP  che ha portato il Vale nazionale alla conquista dell'ottavo titolo iridato.
A inizio d'anno le maggiori aspettative, se si esclude Rossi, avvolgevano il debutto di Marco Melandri in sella alla Ducati campione del mondo.
Ma sappiamo tutti com'è andata. Mesta figura per il pilota di Ravenna in sella a una moto ufficiale e velocissima, onori della cronaca e grandi risultati per il pilota di Forlimpopoli che, con la sua Honda privata, ha suonato fior di piloti gommati e motorizzati assai meglio di lui.
Dovizioso nel 2009 è chiamato a un'impresa impegnativa, che potrebbe consacrarlo definitivamente a top rider della MotoGP. Sarà il compagno di squadra nel Team Honda HRC del piccolo, ma ingombrante Dani Pedrosa.
Non potrà mancare l'appuntamento col podio sin dal debutto: questo si aspettano i vertici giapponesi - ma anche i tanti tifosi di motociclismo - da chi cavalca la moto del reparto corse più ricco del mondo (vi ricordiamo che Honda nell'ultimo anno ha venduto 13 milioni di moto. Un dato, giusto per fare un esempio, nemmeno paragonabile alle 43.000 immatricolazioni della piccola ma vincente Ducati).
Al salone di Milano abbiamo fatto due chiacchiere con Andrea Dovizioso, curiosi soprattutto di sapere com'è andato il debutto di Valencia in sella alla Honda HRC.
Se già era veloce con la moto in versione clienti, cosa dovremo aspettarci da lui in sella al missile ufficiale made in Japan?

Un italiano torna in HRC. Il racconto di Dovizioso

Andrea, all'inizio del 2008 ci aspettavamo grandi cose dai due giovani ufficiali della MotoGP, Lorenzo e Melandri. Invece alla lunga sei stato tu a stupire con una grande costanza di risultati. O il tuo pacchetto moto/gomme era all'altezza dei team ufficiali, o il tuo polso destro ne aveva di più.
Andrea Dovizioso: "In effetti durante le prime gare non eravamo all'altezza di Jorge Lorenzo, che è partito come un missile. Diciamo che il mio impatto con la MotoGP è stato meno forte, più graduale. Pur riconoscendo la grande velocità di Lorenzo, va detto che le mie Michelin non erano le stesse usate sulla M1 ufficiale di Lorenzo. Nel complesso la moto ha funzionato bene, ma eravamo certamente più lenti delle squadre ufficiali".

Honda ti ha inserito nel team HRC. Tutti ricordiamo gli anni in 250, in cui sei finito due volte secondo e una terzo nel mondiale, penalizzato da prestazioni velocistiche nemmeno paragonabili a quelle delle Aprilia ufficiali. Hanno premiato la tua fedeltà o i risultati di questa stagione?
Andrea Dovizioso: "Abbiamo lavorato sempre molto seriamente, credendo nei mezzi che Honda ci metteva a disposizione. Non ci siamo mai lamentati, ma abbiamo fatto parlare i risultati in pista. Alla fine, se guardi i punti raccolti, quest'anno siamo stati i più costanti (Andrea ha rimediato uno zero solo al terzo Gp della stagione, in Spagna. Ndr). Solo Valentino ha fatto meglio di me, andando a punti in tutte le gare".

Nel 2004 hai vinto il Mondiale nella 125. Honda ai tempi ti fece un regalo speciale, mettendoti in sella alla sua MotoGP di 1000 cc. Che differenza hai trovato quando sei salito in sella alla odierna 800 RC212V?
Andrea Dovizioso: "La mille era un missile, decisamente più veloce nei rettilinei. Una moto davvero impressionante. Però la 800 si guida meglio, soprattutto in ingresso di curva e in frenata si adatta più facilmente al mio stile. È meno  nervosa, il manubrio è fermo tra le mani. Quello che si è perso nei rettilinei, lo si è ripreso con gli interessi nella percorrenza delle curve".

Terminato il mondiale 2008 a
Valencia, sei passato in un giorno dalla tua Honda "clienti" gommata Michelin alla Honda HRC con calzature Bridgestone per i primi test ufficiali in seno al nuovo team.
C'è davvero tutta questa differenza a livello di pneumatici e moto tra le due configurazioni o spesso alcuni piloti ricorrono a facili capri espiatori?
Andrea Dovizioso: "La differenza tra le due moto c'è e non è poca. Con la mia nuova Honda mi sono trovato subito benissimo e i tempi lo dimostrano. Al di là delle differenze di motore, è la facilità di guida della ufficiale la qualità che più mi ha colpito. Ha un'erogazione dolce, progressiva. E il telaio guadagna molto in stabilità, dando maggiore sicurezza".

E le gomme? Bridgestone adesso è fornitore unico della MotoGP, ci avete guadagnato?
Andrea Dovizioso: "Le gomme giapponesi sono state una sorpresa, tanto che non ho avuto particolari problemi a prendere le misure. Certo il bello viene adesso, con lo sviluppo degli pneumatici e della moto. Ma la base è buona".

Valentino e Casey sono avvisati, nel 2009 il Dovi sarà della partita. E visto di cosa è stato capace negli ultimi 5 anni in sella alla sua Hondina privata, c'è da prenderlo molto seriamente.

Andrea Perfetti

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