Parla Claudio Domenicali

Parla Claudio Domenicali
Il direttore generale della Ducati racconta come sarà la GP10, che riceve il motore Big Bang dalla migliore guidabilità. Piena fiducia a Stoner, definito il pilota con più talento al mondo | di G. Zamagni
13 gennaio 2010


MADONNA DI CAMPIGLIO
– Dopo i piloti, a Madonna di Campiglio ha parlato l’ingegnere Claudio Domenicali, direttore generale di Ducati, che ha preceduto la presentazione ufficiale della GP10, la Desmosedici che utilizzeranno Casey Stoner, Nicky Hayden e tutti gli altri piloti Ducati nel 2010. Un incontro di 45 minuti con i giornalisti, durante i quali Domenicali ha affrontato, come sempre in modo chiaro e preciso, i temi riguardanti la MotoGP. Ecco la trascrizione integrale della conferenza stampa.

Ingegnere, un anno dopo la crisi, com’è oggi la situazione?
“Veniamo da un anno molto difficile, ma credo che il 2010 si possa affrontare con una mentalità un po’ differente, perché è stata superata una situazione complicata. Per la nuova stagione siamo fiduciosi, c’è una serie di aspetti che ci permette di guardare al campionato con grandi aspirazioni. Abbiamo fiducia nei nostri piloti; abbiamo rinnovato gli uomini con persone interne all’azienda (Alessandro Cicognani e Vitto Guareschi, ndr), dei quali abbiamo grande fiducia; abbiamo fiducia nell’Azienda, stabile e solida, e nella famiglia Bonomi. Il mercato delle moto sportive è diminuito complessivamente del 30%, mentre Ducati è calata solo del 15%, reagendo bene alla crisi, non tagliando le risorse per gli sviluppi futuri. Abbiamo fiducia nei nostri sponsor, che ci hanno confermato il loro appoggio e abbiamo fiducia nei media, perché il nostro sport è ben seguito”.

Puoi entrare più nel dettaglio dei cambiamenti avvenuti?
“Prima occorre fare una breve analisi del 2009. E’ stato un anno difficile, complicato anche dal punto di vista sportivo. All’inizio Nicky (Hayden, ndr) ha faticato più di quanto ci aspettassimo e si aspettasse anche lui, ma ci ha dato una grande lezione: non si è mai perso d’animo, ci ha sempre creduto. Così, da metà stagione in poi siamo riusciti a dargli una moto più adatta alle sue esigenze. Casey (Stoner, ndr), come al solito è stato velocissimo fin da subito, poi sappiamo cosa gli è successo a metà stagione. Adesso è il miglior Stoner di sempre. Per tutto questo, per il 2010 siamo ragionevolmente ottimisti. E’ vero, non ci sarà più Livio Suppo, uno degli artefici importanti dell’ingresso di Ducati in MotoGP. Si chiude un ciclo, ma sono cose che capitano nelle aziende. Abbiamo scelto Cicognani e Guareschi, che, per certi versi, portano competenze che prima non avevamo e Filippo Preziosi (il direttore tecnico del reparto corse, ndr), il vero punto cardine della nostra attività, rimane saldamente al suo posto. Ci sono stati quindi dei cambiamenti, ma nel segno della continuità”.

Come sarà la GP10?
“Una moto sviluppata tenendo conto del cambiamento regolamentare, che per questa stagione impone sei motori per 18 GP, con una durata media di ciascun propulsore di 1600 km. Tanto per fare un paragone, nel 2009 veniva usato un motore a GP. Trovare la durata non è stato facile, specie considerando che il nostro quattro cilindri raggiunge i 19.000 giri: tutte le parti principali sono state riprogettate completamente. Altra novità è il cambiamento degli ordini degli scoppi, da “screamer” utilizzato per avere grandi potenze, a Big Bang, come peraltro avevamo già fatto nell’ultimo periodo dei motori da 990 cc (2006, ndr). Siamo tornati su questa strada, facendo prima le prove al banco, quindi in pista con Vitto e poi con i nostri piloti ufficiali, ottenendo solo giudizi positivi. Crediamo per il 2010 di avere una moto più guidabile e con prestazioni meno difficili da raggiungere. Il terzo rinnovamento riguarda il veicolo: abbiamo lavorato molto per eliminare gli scuotimenti della moto, intervenendo sulla struttura posteriore che nella nostra moto sorregge sella e forcellone. Adesso, il tutto ha sei punti di attacco invece dei quattro precedenti e la moto dovrebbe essere più rigida. Anche la carenatura è cambiata, ma, di fatto, è la stessa già utilizzata dal GP del Portogallo in poi: rende la moto più maneggevole”.

Hai detto che il motore, per ottenere più affidabilità, è stato completamente riprogettato: significa che con il nuovo regolamento i costi sono aumentati invece di diminuire?
“Sicuramente lo sviluppo è costoso, ma a un leggero aumento della spesa per la costruzione del nuovo propulsore, corrisponde una “drammatica” riduzione del numero di motori utilizzati durante la stagione, con un notevole risparmio per i team privati. Si può dire che il nostro motore sia costato 10-15% in più dell’anno scorso, ma si utilizzeranno un terzo di propulsori: quindi il costo di gestione complessivo è diminuito. Ritengo quindi giusta questa nuova regola”.

C’è stato un momento nel 2009 nel quale la squadra ha dubitato delle qualità di Stoner? E state seriamente pensando a Rossi per il futuro?
“Solo un pazzo può dubitare di Casey come pilota! Non si può dubitare di un pilota che, tanto per fare un esempio, dopo 20 minuti del primo turno di libere in Qatar aveva tre secondi di vantaggio sul più immediato inseguitore! Sicuramente il 2009 è stato un anno estremamente complicato per lui e per noi, che non sapevamo bene come aiutarlo. Del resto, non era facile, perché era una situazione totalmente nuova: sono in Ducati dal ’91 e seguo le corse dal ’94 e una cosa del genere non mi era mai successa. Per quanto riguarda Rossi, sono un po’ in imbarazzo: siamo qui a presentare il 2010, parlare adesso di quello che accadrà dopo mi sembra quanto meno indelicato e non opportuno con una squadra così: Casey è il pilota più forte del mondo a livello di talento e Nicky nel 2009 ci ha dato una lezione di vita importante”.

Avete aumentato la durata, perdendo quanta potenza?
“Abbiamo lavorato a lungo sotto questo aspetto e direi che siamo riusciti a contenere la perdita di potenza a poco o niente”.

Con la partenza di Suppo e l’arrivo di Cicognani e Guareschi avete una squadra più inesperta: tu e Preziosi sarete più presenti in circuito per compensare questa inesperienza?
“E’ vero, perdiamo un pezzetto di conoscenza, ma guadagniamo una serie di cose. Alessandro e Vitto sono due persone con le quali vorresti uscire insieme, due amici oltre che due seri professionisti (come dire che Suppo non era uno con il quale poter ridere e scherzare, ndr). Sicuramente, però, Filippo sarà più presente ai GP, perlomeno all’inizio della stagione”.

Nel 2012 si tornerà alle 1000 con la possibilità di mischiare motori prototipi a quelli derivati dalla serie: sei d’accordo?
“Per noi non ci sono problemi. Oggi esistono motori di serie da 1000 cc con potenze vicino ai 200 cv: a noi va bene che il regolamento stabilisca la cilindrata, poi ognuno corra con il motore che vuole. Credo che i team principali continueranno a costruire i prototipi, comunque più competitivi per peso e prestazioni, ma dal punto di vista sportivo può essere interessante aprire ai motori derivati dalla serie”.

Per il 2011 sarà più importante tenere Stoner o provare a prendere Rossi?
“Io non ho dubbi: tenere Stoner, il pilota al mondo con più talento. Poi, se si fa un discorso in generale, quale allenatore non vorrebbe avere nella stessa squadra Maradona e Platini?”.

Userete il forcellone in carbonio o in alluminio? E in che modo le cadute possono incidere sulla durata dei motori?
“Dobbiamo ancora decidere, saranno i test a darci una risposta definitiva. Per quanto riguarda le cadute, sarà compito di ogni costruttore trovare uno stratagemma per evitare danneggiamenti del motore in caso di caduta”.


Ascolta la prima parte dell'intervista a Domenicali

Ascolta la seconda parte dell'intervista a Domenicali


 

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