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Joan Mir, spagnolo di Palma di Maiorca classe 1997, è stato campione del mondo Moto3 nel 2017 con dieci vittorie. Nel 2018 è passato alla Moto2, con la Kalex, e quest'anno ha debuttato in MotoGP nel Team ufficiale Suzuki Ecstar.
In questa intervista, che ci ha rilasciato allo stand di EICMA, Joan racconta come è stato il suo approccio con la potenza, i pneumatici e le logiche elettroniche della classe MotoGP: un approccio difficile ma entusiasmante.
Dopo la caduta di Brno a oltre 300 orari e due gare saltate, il rientro al GP di Misano, e da lì in avanti è ripresa una concreta terza parte della stagione, culminata nel quinto posto conquistato a Phillip Island.
La Suzuki MotoGP sta crescendo di livello, e anche il buon rapporto con il compagno di team Alex Rins, racconta Joan, aiuta nell'anno da rookie nella top class.
Nella gara di Sepang un contatto con Zarco, poi caduto, gli ha riservato una penalizzazione, che però Joan ritiene ingiusta e ci racconta la sua versione.
Anche se tecnicamente si tende ad avvicinare la Suzuki alla Yamaha, secondo Mir ci sono ancora dei progressi che la Suzuki deve fare per essere davvero costante come lo è diventata la MotoGP di Iwata.
Joan ci parla anche del primo anno in MotoGP di Quartararo e Bagnaia – anche loro provenienti dalla Moto2 –, di Marc Mir ci parla di MotoGP, di Quartararo e Márquez, dell'ultima gara da disputare a Valencia e delle ambizioni per la prossima stagione con la Suzuki MotoGP.