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“Non sono d'accordo con Kevin Schwantz. Ho guidato la stessa moto del 2020 e sono stato più veloce in tutte le gare” – Joan Mir non ci sta e replica così all’ex campione del mondo texano che nei giorni scorsi aveva detto di essere stato un po’ deluso da Mir e dalla Suzuki del 2021. “È tutto molto più facile di come sembra – ha aggiunto Mir – Io sono stato più veloce rispetto al 2020 e lo dicono i numeri, ma gli altri sono migliorati più di quanto sia riuscito a fare io”. Nessun passo indietro, quindi, con il maiorchino che, però, torna a ribadire un concetto già più volte espresso negli ultimi mesi: o la Suzuki gli mette a disposizione una moto realmente in grado di competere con le altre, oppure si guarderà intorno sul mercato.
Una proposta, stando a quanto si dice, gli sarebbe già arrivata da Honda, ma Mir ha anche sempre detto che la sua prima scelta sarà sempre la permanenza in Suzuki. A patto, però, che si intraprenda la strada giusta. Quale è? Ad indicarla è lo stesso Mir: “Yamaha e soprattutto Ducati sono avanti rispetto a tutti gli altri. Mi fido molto di Suzuki e credo di non aver detto tutto qui. Non so cosa farò, ma se vedo che Suzuki vuole vincere quanto me, rimarrò sicuramente”.
Decisivi, quindi, saranno i test di Sepang, dove si potrà capire il reale potenziale della nuova Suzuki e il livello di tutti gli altri. Da Fabio Quartararo con la sua M1 a Francesco Bagnaia con la sua Desmosedici, con Joan Mir che, però, vede ancora in Marc Marquez l’avversario da battere e il favorito per il prossimo titolo mondiale: “Sta attraversando un momento molto difficile e quello che sta passando non si augura a nessuno. Averlo è importante e auguro a lui e alla MotoGP che possa tornare in fretta risolvendo tutti i suoi guai fisici – ha concluso Mir – Marc Marquez tornerà e sarà della partita; contavo su di lui anche per il 2021. Nel 2022 sarà un chiaro candidato al titolo che renderà le cose molto difficili a tutti”.