Jorge Martin e l’impatto con la MotoGP: “La frenata è impressionante, ma la mia Ducati è quasi perfetta”

Jorge Martin e l’impatto con la MotoGP: “La frenata è impressionante, ma la mia Ducati è quasi perfetta”
Il rookie spagnolo ha parlato della sua moto (che non è ancora quella tutta rossa) e delle difficoltà con cui ha dovuto fare i conti arrivando in MotoGP con una Desmosedici che “non è di certo la più facile”
14 dicembre 2021

I comuni mortali che hanno potuto provare una MotoGP sono veramente pochi, ma, di quei pochi, tutti raccontano che a fare veramente paura non è tanto la potenza, la velocità che si può raggiungere o il senso di inadeguatezza che si prova a domare bestie del genere, ma la frenata. E adesso lo ha confermato anche Jorge Martin, che non è un comune mortale, ma il migliore debuttante in MotoGP del 2021. “Quando passi da oltre 300 km/h a 80 è impressionante  - ha spiegato – frenare tardi, tra l’altro, è il modo migliore per guadagnare tempo con la nostra moto”.

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Una moto, la Ducati Desmosedici, di cui Jorge Martin è entusiasta, pur riconoscendo che è tutt’altro che facile: “È una moto quasi perfetta, ma tutt’altro che facile. Bisogna capirla. Perchè si sente pesante, che è difficile da spostare quando si cambia direzione – ha aggiunto -  È una moto molto fisica, a poco a poco sto imparando a prenderci le misure, ma mi resta ancora molto da fare. E continuerò a trovarla difficile finché non capirò come andare forte senza spendere così tante energie. Sarà una delle chiavi per il futuro".

Un futuro che per Jorge Martin ha un solo colore: il rosso. E’ chiaro che il giovane pilota spagnolo punta al team ufficiale, così come è chiaro che le voci di mercato sul suo conto lo lusingano. Ma adesso non è questo a catalizzare la sua concentrazione, visto che l’obiettivo è migliorare e trovare il modo per fare meno fatica in sella: “La Ducati è una moto molto completa e puoi andare veramente forte una volta che le capisci, ma non è una moto facile. Ha i suoi lati positivi e negativi, ci sono ancora aree in cui possiamo migliorare. Il nostro motore ci semplifica la vita: abbiamo sofferto un po' nel curve, ma nei rettilinei siamo l’incubo dei rivali".

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