Kawasaki ZX-RR da MotoGP
25 luglio 2002
Finalmente!
Ecco cosa viene da dire, apprendendo la notizia che la "verdona", cioè la Kawasaki, tornerà a correre nella massima categoria motociclistica, la GP.
Sono apparse in questi giorni le prime foto della ZX-RR nella classica livrea verde, linee tese e spigolose che sembrano scolpite nella roccia.
Quello che conta, però, non è tanto l'estetica della nuova GP, quanto i "contenuti".
La Kawasaki, per il suo rientro in grande stile nell'Olimpo delle gare motociclistiche ha scelto un motore con quattro cilindri in linea, disposizione che la casa di Iwata conosce molto bene, e che nell'eventualità di una replica stradale della moto da corsa faciliterebbe la produzione di un nuovo motore (oppure l'aumento di cilindrata della Ninja 900).
Ulteriore vantaggio, consiste nella semplicità di realizzare, rispetto ad un 4v, un impianto di scarico performante.
Il telaio, è un doppio trave in lega leggera con piastre di supporto forcellone e zona canotto sterzo realizzati per fusione.
Altra novità a livello motoristico, riguarda l'abbandono degli amati carburatori, per un più complicato, ma anche più performante impianto di iniezione. E' però un abbandono relativo, infatti il sistema FCR-1 sviluppato dalla Kawasaki in collaborazione con la Mikuni, unisce i vantaggi del carburatore a quelli di un impianto ad iniezione.
Come si nota dai disegni , nel sistema FCR-1 manca totalmente la valvola a farfalla tipica degli impianti ad iniezione tradizionali, mentre adotta due inettori per cilindro posizionati direttamente all'esterno delle trombette di aspirazione con sistema di immissione a valvola piatta.
La gestione elettronica del propulsore viene alimentata da un generatore che utilizza l'ingranaggio della campana frizione per girare.
Tutto questo per evitare di dover appesantire la moto con una batteria a perdita, che vista la durata delle gare, dovrebbe essere di grandi dimensioni.
Complimenti Kawa!