Kevin Schwantz: "Quartararo si è perso"

Kevin Schwantz: "Quartararo si è perso"
Il campione del mondo analizza la stagione a due facce del francese di Yamaha. "Era partito fortissimo, credevo davvero che avrebbe vinto il Mondiale"
21 dicembre 2020

Kevin Schwantz è da sempre un acuto osservatore del Mondiale: anche dopo il ritiro, il texano ha continuato a seguire la MotoGP, seguendo i piloti con grande attenzione e con l'occhio clinico tipico del campione, recitando spesso il ruolo di... coach informale per quelli con cui ha raggiunto un rapporto di maggior confidenza.

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Nel caso specifico, dopo la consacrazione di Franco Morbidelli nel ruolo di pretendente al titolo 2021, Kevin su MotoGP.com ha parlato di Fabio Quartararo e della sua stagione schizofrenica, che lo ha visto passare da dominatore e favorito per il titolo a incomprensibile mistero nelle parti basse della classifica. Una situazione con diverse motivazioni e responsabilità equamente divise fra fattore tecnico e pilota; responsabilità che lo stesso Quartararo molto onestamente si è preso, senza cercare scuse di sorta.

 

"Fabio è partito davvero forte a inizio stagione, tanto che credevo davvero che quest'anno avrebbe conquistato il titolo. Invece, da metà campionato in avanti si è perso, arrivando alla fine quasi irriconoscibile. Nelle ultime gare faticava a prendere punti! Deve capire dove si è perso: aveva iniziato molto bene, poi ha cominciato a cadere e ad accusare problemi di varia natura, situazione che onestamente si era già vista in Moto2".

Come aveva già fatto Fabio nell'intervista sopra citata, però, Schwantz ne ha anche per Yamaha, che ha le sue responsabilità in un quadro agonistico non esattamente lineare. Ma l'idea è che l'anno prossimo possano fare tesoro dell'esperienza: "In Yamaha non possono accettare una situazione come quella di quest'anno, con il pasticcio dei motori di fine anno. Sono sicuro che qualche testa cadrà, non so se solo a livello globale o anche a quello di reparto corse o team."

"Sicuramente lavoreranno molto per permettere a Fabio, ma anche a tutti gli altri, di essere più costanti. Non dimentichiamo che escludendo Morbidelli (che però non ha la stessa moto degli ufficiali, NdR) a Portimao Yamaha ha avuto tre piloti su quattro fuori dai primi dieci. Una cosa inaccettabile per una Casa del blasone di Yamaha..." 

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