ANALISI 125
Le asperità dell'asfalto del Mugello (peggiorato rispetto al 2009, ndr) hanno messo in evidenza problemi di ciclistica anche alle piccole 125.
Espargarò e Terol ancora una volta staccati dalla truppa e unici a scendere sotto ai 2 minuti. Ci si aspettava qualcosa di meglio dagli italiani, soprattutto visto il buon guizzo nella prima parte della sessione dovuto alla buona conoscenza del tracciato.
Moretti ha debuttato con il Team Aprilia Junior GP FMI, dopo il divorzio con Fontana, tornando a guidare una RSW,dopo aver fatto il palato alla RSA. Una moto che costa circa dieci volte meno (dai 30 ai 50 mila euro con cassetta ricambi, ndr), ma che, oltre ad essere più semplice nella messa a punto, non sembra nemmeno dimostrare inferiorità alla 125 di lusso.
Il personaggio della giornata è Mattia Tarozzi, wild card. Classe '81, dopo un avvio alle corse nel 2005, venne fermato da un incidente a Misano dove rischiò di perdere la gamba destra. Seguirono due anni di stop e 9 operazioni. Tornò alle corse nel 2009, con qualche gara nel CIV e nel CEV. Quest'anno il secondo posto a Vallelunga nell'italiano, gli ha permesso di coronare il suo sogno: partecipare a una prova di mondiale.
ANALISI MOTO2
De Angelis ha sorpreso tutti girando per primo in 56" e mantenendo per lungo tempo il distacco di un secondo dal secondo. Nonostante le ulteriori modifiche alla sua moto che mirano a mantenere più fresco il motore e a renderlo più performante,
la classifica delle velocità lo vede al 30° posto: 271 km/h contro i 281 di Iannone, primo.
Pur essendo solo venerdì, quindi ancora distanti dai migliori tempi che verranno ottenuti in questo week end, ci sono da fare un paio di considerazioni: la prima è che
al T2, la differenza tra 125 e Moto2 è di solo 1 decimo... a favore della 125 !
Al T3 la Moto2 è più rapida di meno di 2 decimi. Segno che la middle class è ancora lontana da una forma ottimale di messa a punto, come dimostrano i tempi sul giro ottenuti nell'ottobre 2009 in una prova di campionato italiano: 1'55"4 la Supersport, 1'57"0 la Superstock.
ANALISI MOTOGP
Se è vero che Rossi ha fatto paura sul finale del turno, utilizzando la gomma più morbida e segnando dei paurosi 49", è altrettanto vero che
Lorenzo si è concentrato su un lavoro diverso, con gomme da gara, martellando dei 50" bassi che impensieriscono qualunque suo rivale. Rossi per primo. Il maestro del "giro alla morte" è Capirossi, capace di togliere quasi un secondo dal suo miglior crono con l'obiettivo di infilarsi in una provvisoria prima fila.
Stoner ha lavorato confrontando due forcelle, modello TTX e Two Road, anno 2009 e 2010, al fine di