Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
MOTEGI – Il posto è triste con il sole, figurarsi con la pioggia, che cade a dirotto da questa mattina. Le previsioni dicono che sarà così fino a domenica, con qualche miglioramento di tanto in tanto: insomma un fine settimana all’insegna del brutto tempo.
Una condizione che in qualche modo potrebbe favorire Casey Stoner, tornato vincente ad Aragon dopo un anno di astinenza. Casey, come tutti, preferirebbe una gara con il sole, ma in caso di pista bagnata potrebbe far valere la sua grande sensibilità di guida, su una pista dove, peraltro, in MotoGP ha conquistato un solo podio, secondo nel 2008. Ma il perentorio successo di dieci giorni fa ha galvanizzato l’australiano, che per assorbire al meglio il fuso orario (+7 ore rispetto all’Europa) è arrivato in Giappone addirittura domenica.
Ma qui, naturalmente, è molto atteso anche Dani Pedrosa, perché quella di Motegi è la pista della Honda, che però non vince a casa sua dal 2004. Pedrosa, che non è uno specialista dell’acqua e spera che le previsioni meteo siano errate, per sfruttare la meglio una RC212V in questo momento molto competitiva. Il tracciato giapponese, con 14 curve – 8 a destra e 6 a sinistra – e un rettilineo da 762 metri, è comunemente definito “stop and go”, con un susseguirsi di accelerazioni (adatte alla Honda) e frenate (favorevoli alla Yamaha) violente, dove il consumo del carburante è piuttosto elevato: altro punto teoricamente a vantaggio della RC212V.
Qui, nel 2009, Jorge Lorenzo vinse alla grande e la M1, quindi, non dovrebbe essere così penalizzata come lo è stata nell’ultimo GP: sia Jorge sia Valentino avranno a disposizione il motore evoluzione provato nei test di Brno di metà agosto.
«E’ un po’ più potente, ma nulla di stravolgente» dicono, per una volta d’accordo i due compagni di squadra. Per Lorenzo il momento è delicato, ma è chiaro che con 56 punti di vantaggio, l’obiettivo è soprattutto non commettere errori, non prendere rischi inutili: a Jorge, giustamente, il podio interessa molto di più della vittoria.
Per quanto riguarda Andrea Dovizioso, non ci sono novità riguardo al futuro, anche se il pilota è apparso decisamente più tranquillo e ottimista. Lo è molto meno Fausto Gresini, irritato dal protrarsi di una trattativa di fatto fuori dal suo controllo, perché gestita direttamente dalla HRC.
Dopo essere stato costretto a saltare il GP di Aragon, in Giappone torna in sella alla Suzuki Loris Capirossi, con il mignolo della mano destra cucito dopo la caduta in partenza (provocata da Hayden) a Misano. Loris non è ancora al meglio della condizione fisica e sarà sicuramente penalizzato nella guida, perché non può stringere con forza il manubrio: se non altro quella di Motegi è una delle sue piste favorite, avendo conquistato cinque podi, tra cui una vittoria con la Ducati nel 2007, al momento l’ultimo successo di Capirossi.