L'Extreme blocca il nuovo telaio della GP 11.1?

L'Extreme blocca il nuovo telaio della GP 11.1?
L'ostacolo maggiore allo sviluppo della GP11.1 viene da Borgo Panigale. Un telaio tradizionale stravolgerebbe la filosofia aziendale con la quale da sempre Ducati progetta i propri modelli di serie, anche l'ultimo | G. Zamagni
22 luglio 2011

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Tutti contro la Ducati, adesso è facile! Vado controcorrente, però, e difendo la Rossa e l’ingegnere Filippo Preziosi anche se è evidente che questa Desmosedici, così come è fatta, non è competitiva o, perlomeno, non lo è con Valentino Rossi. Un dato di fatto ormai evidente, ma che non cambia il mio giudizio sugli uomini di Borgo Panigale, perché nelle corse è più facile sbagliare che prenderci e basta vedere la fatica che ha fatto la Honda, il primo costruttore al mondo, per arrivare ai vertici della MotoGP 800, per capire che una piccola casa come la Ducati può sbagliare, anche con il miglior pilota al mondo in sella.

Ma un conto è non riuscirci perché non ci si prova, un altro lavorare come matti, ma non raggiungere l’obiettivo previsto. Ecco, la Ducati appartiene alla seconda categoria e non si può dimenticare lo sforzo che Preziosi e i suoi collaboratori stanno facendo.

Da quando seguo il motomondiale, dal 1995, non avevo mai visto un impegno così grande di nessuna casa motociclistica, perché la decisione di anticipare il debutto della GP11.1, di fatto la moto del 2012 con motore da 800 cc, ha comportato un dispendio di forze a dir poco titanico. La GP11.1, anche a detta di Valentino Rossi, doveva essere la risoluzione di gran parte dei mali, ma così non è stato anche, forse, per un errore di valutazione dello stesso campione di tavullia, convinto che con questa desmosedici avrebbe potuto quantomeno lottare per il podio. Così non è stato e adesso si va a Laguna Seca con la moto vecchia e con quella nuova, altro sforzo che non ha precedenti, perlomeno nel motociclismo moderno, da quando esistono gli assurdi regolamenti che vietano qualsiasi tipo di prove durante la stagione.

C’è un’altra critica che viene fatta alla Ducati e che non condivido in maniera assoluta: in passato non è mai stato fatto uno sforzo simile. Vero solo in parte, perché nel 2010, pur sapendo che Casey Stoner sarebbe andato alla Honda, hanno continuato a lavorare cercando di assecondare, nel limite del possibile, le richieste dell’australiano. L’errore commesso dalla Ducati è stato soprattutto di valutazione del potenziale della moto, credendo che i pessimi risultati di Valencia a novembre fossero dovuti esclusivamente ai problemi fisici di Valentino, che però due giorni prima, sempre con una spalla malconcia ma con la Yamaha era salito sul podio.

Il futuro, però, si fa quanto mai incerto, perché se è relativamente facile costruire un telaio tipo moto giapponese, è molto più difficile andare contro la filosofia aziendale. La stessa Extreme, la supersportiva di serie in uscita nel 2012, sulla quale la Ducati punta molto a livello commerciale, è progettata proprio come la Desmosedici. Come fai ad abbandonare una filosofia su cui Ducati e tutti i suoi clienti e appassionati sostenitori si basano e che ne fa un elemento così distintivo rispetto a tutti (come fanno pochi altri costruttori moto e auto al mondo, vedi Porsche) perché Rossi non riesce a vincere?

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