La Dorna ha troppo potere? Rispondono team manager e Case

La Dorna ha troppo potere? Rispondono team manager e Case
Cosa pensa l’ambiente MotoGP della nuova gestione della SBK affidata alla Dorna? Carmelo Ezpeleta adesso ha troppo potere? Rispondono team manager e responsabili della Case | G. Zamagni, Motegi
11 ottobre 2012

Punti chiave


FILIPPO PREZIOSI DIRETTORE TECNICO DUCATI CORSE

«Dal nostro punto di vista possiamo dire che entrambi gli organizzatori (Dorna e Infront, NDA) avevano lavorato bene e in modo professionale. Per quanto riguarda quello che accadrà è troppo presto per rispondere, perché non conosciamo se e come cambieranno gli aspetti commerciali e regolamentari. Non penso che la Dorna abbia troppo potere ed è interesse di Ezpeleta far funzionare al meglio i due campionati: siamo convinti che lavorerà per questo. In linea di principio sono d’accordo con Ezpeleta quando afferma che la MotoGP è per i prototipi e la SBK per le moto di serie, ma, al momento, non si può aggiungere altro. Per quanto riguarda la MotoGP e l’eventuale introduzione della centralina unica, bisogna trovare un giusto compromesso tra controllo dei costi e interessi dei costruttori».


LIN JARVIS RESPONSABILE CORSE YAMAHA


«Al momento non si può dire nulla: da tanto tempo non parliamo con Ezpeleta e non sappiamo esattamente i dettagli di questa operazione. Se l’obiettivo è creare due campionati ben distinti e popolari, allora credo che questo cambiamento sia molto positivo per lo sport in generale, ma bisogna aspettare le future decisioni per avere le idee più chiare. Al momento noi siamo presenti solo in MotoGP, ma abbiamo partecipato per tanti anni in SBK e, prima o poi, potremmo anche decidere di tornarci. La Dorna adesso ha troppo potere? Non lo so. E’ chiaro che ne ha più di prima, ma sarà importante che le Case e la Dorna continuino a collaborare, a questo punto non solo per la MotoGP, ma anche per la SBK».


LIVIO SUPPO RESPONSABILE HRC

Livio Suppo
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«Lavoriamo da tanti anni con la Dorna, che ha fatto un ottimo lavoro in MotoGP: ci aspettiamo che faccia bene anche in SBK. Non è vero che c’è uno scontro tra Honda e Dorna, ma è solo una differente visione sui regolamenti e la nostra posizione è anche quella di Ducati e Yamaha. Per quanto mi riguarda, valuto l’aspetto positivo: non credo che la Dorna abbia troppo potere, piuttosto la vedo come un’opportunità per tutto il nostro ambiente per avere meno conflitti tra i due campionati, che fino a oggi si sono fatti la “guerra”. A me sembra che sia più “fuori dal mondo” la SBK che la MotoGP e vedo questa “unificazione” come la possibilità di sedersi tutti intorno a un tavolo – organizzatore e Case costruttrici – per trovare la migliore soluzione per entrambi i campionati. E’ chiaro che i costi vanno ridotti: bisogna capire qual è il metodo migliore. In definitiva, credo sia un bene avere un unico interlocutore per discutere del futuro della moto».


LUCIO CECCHINELLO PROPRIETARIO DEL TEAM LCR


«Stiamo attraversando un periodo mondiale negativo e anche per questo bisogna cercare di unire le forze, invece di seguire strade differenti. Bisogna ottimizzare i costi, cosa che non stava avvenendo con la gestione separata dei due campionati: da una parte la MotoGP è tecnologicamente esasperata, fuori dagli scenari commerciali per le Case Costruttrici, dall’altra parte la SBK è uscita dalla sua natura, dalla sua essenza, perché le moto che corrono in quel campionato di serie hanno ben poco. Mi auspico che ci possa essere un leggero ridimensionamento per entrambe le categorie, in modo da rendere più semplice la partecipazione (per non dire la sopravvivenza) dei team. L’obiettivo da conseguire è quello di una MotoGP e di una SBK che permetta ai team privati di essere competitivi con quelli ufficiali. E bisogna tornare a pensare a una MotoGP più spettacolare».

Fausto Gresini
Fausto Gresini


FAUSTO GRESINI PROPRIETARIO TEAM GRESINI

«Credo che in un momento di crisi economica sia positivo avere un interesse comune per i due campionati e non farsi più la “guerra”, come invece è avvenuto in passato. Sinceramente credo che la Dorna possa portare dei benefici al motociclismo in generale sia sotto l’aspetto sportivo sia sotto quello organizzativo».


HERVE PONCHARAL PROPRIETARIO TEAM TECH3 E PRESIDENTE IRTA (ASSOCIAZIONE DEI TEAM DELLA MOTOGP)


«Non tutti capiscono quanto sia importante questo cambiamento: finalmente, dopo anni di “guerra”, c’è la possibilità di lavorare più liberamente. La Dorna ha fatto molto bene in questi anni nelle cilindrate minori, mentre nella MotoGP aveva le mani legate: adesso ha la possibilità di agire più liberamente. I due campionati devono essere molto differenti: sono convinto che Ezpeleta può fare il bene sia della MotoGP sia della SBK, con una linea comune per la gestione dei calendari, della televisione, degli accordi con i circuiti. Una strada precisa da seguire che non può che essere positiva anche per il campionato per moto derivate dalla serie».


FRANCESCO GUIDOTTI TEAM MANAGER PRAMAC (EX TEAM MANAGER APRILIA SBK)

Credo sia un bene che adesso tutto sia gestito da una sola entità, ma vanno ripensati entrambi i campionati

«Mi dispiace che non sia stato trovato un accordo tra le parti e si sia arrivati a un controllo totale da parte di un solo ente. Forse bisogna fare un passo indietro per capire perché si è arrivati a questa situazione. Una decina di anni fa, i due campionati erano tecnicamente ben distinti; poi, quando la 500 è stata trasformata in MotoGP, c’è stata un po’ di sovrapposizione e la SBK, nata come una serie con moto poco più che stradali, è stata tecnicamente esasperata. Una esasperazione tecnica, però, che ha fatto sì che si arrivasse a sette Case costruttrici presenti, cosa che non sarebbe stata possibile con le moto standard: “liberalizzando” in un certo senso gli interventi, consenti a tutte le Case di rendere competitive le loro moto stradali, cosa che non sarebbe possibile con un regolamento più restrittivo. Non è facile trovare una soluzione: credo sia un bene che adesso tutto sia gestito da una sola entità, ma vanno ripensati entrambi i campionati».