La guerra dei 1000cc

La guerra dei 1000cc
Ezpeleta vuole rivoluzionare il format del Motomondiale, proseguendo il processo iniziato con la Moto2. Sul tavolo la proposta di aumentare la cilindrata, aprendo la strada per l'arrivo delle proto-superbike
4 dicembre 2009

Punti chiave

Il Motomondiale sta cambiando faccia. Un'altra volta. E' ormai un dato di fatto che Carmelo Ezpeleta voglia tornare ai 1000cc. Un'operazione che attualmente è fattibile dal 2012, visto che fino al termine del 2011 c'è un accordo con i produttori per restare con gli attuali 800cc, ma che in molti vorrebbero anticipare di un anno. Non solo.

Ezpeleta non fa mistero di voler riprogettare al più presto anche il format della 125cc, come già avvenuto per la 250cc diventata Moto2. Una vera rivoluzione generale che quindi sta abbracciando tutte le categorie. Un cambio necessario per ridimensionare i costi, mantenendo allo stesso tempo un livello tecnologicamente elevato, da Mondiale appunto.

Tanti i consensi già ricevuti dalle case, dai team manager e anche dai piloti. Primo fra tutti Valentino Rossi, che da tempo vorrebbe il ritorno alla cilindrata mille: "Bisogna fare delle regole intelligenti. Fino a qualche tempo fa non c'erano molte limitazioni tecniche e nel motociclismo l'importante era andare al massimo. Per questo adesso toglierei il 70% dell'elettronica e tornerei ai 1000cc".

Un concetto molto chiaro che sembra essere già stato ben recepito, visto che nell'ultimo incontro tra costruttori e la Dorna sono state proposte delle nuove specifiche tecniche che di fatto, lavorando sull'alesaggio dei motori, consentirebbero di tornare alle mille, avendo anche notevoli benefici in termini di longevità e costi.

Un progetto che di fatto aprirebbe la strada ad una prototipazione estrema dei motori che già corrono in Superbike. Diversamente quindi dal progetto "990cc" del 2002 quando si voleva mantenere le distanze dalle derivate di serie.

Si potrebbero usare motori di serie eleborati su un telaio prototipo da MotoGP

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Così facendo invece i mille favorirebbero il bilanciamento delle prestazioni delle moto, aiutando anche il ripopolamento della griglia di partenza, visto che case come Aprilia a BMW - giusto per fare due esempi a caso - potrebbero sfrutture i loro motori "di serie" su telai da MotoGP. Uno scenario che relizzandosi, porterebbe alla possibilità di correre contemporaneamente con prototipi ufficiali, come quelli attuali, e con "proto-superbike".

Un'idea che però cammina sulla lama del conflitto con la Superbike appunto, e dovrebbe trovare l'appoggio normativo della Federazione motociclistica.

Matteo Cappella

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