La Moto2 è finalmente propedeutica alla MotoGP

La Moto2 è finalmente propedeutica alla MotoGP
I nostri lettori sono positivi: la formula introdotta nel 2019 piace complessivamente al 38 per cento di loro. Soltanto per il 13% non è assolutamente propedeutica alla MotoGP. Ma la mitica duecentocinquanta a due tempi di dieci anni fa resta insostituibile per cinque lettori su dieci!
4 febbraio 2020

Il sondaggio della scorsa settimana, l’ultimo della serie iniziata prima di Natale, era soprattutto una provocazione. La Moto2 è diventata finalmente propedeutica alla MotoGP? In studio si era discusso sui punti a favore e quelli a sfavore della Moto2  con il motore Triumph, la maggiore potenza e l’introduzione dei controlli elettronici. Zam era piuttosto negativo, per lui la classe di mezzo è fin troppo facile da guidare, tutti vanno forte, il pilota talentuoso fatica ad emergere come è accaduto a Quartararò. Nico era più positivo.

I lettori hanno risposto con passione. Per il 13,35% la Moto2 edizione 2019 è diventata certamente propedeutica alla classe maggiore, per il 24,18% “forse” lo è. I favorevoli alla nuova formula, nel complesso, sono quasi quattro lettori sui dieci: più del previsto, verrebbe da dire, dato che la categoria, che ha dieci anni di vita, non è stata mai molto amata. Soprattutto per la sua caratteristica monomarca. I negativi, alla fine, rappresentano soltanto il 13,10 % del nostro pubblico.

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Il dato eclatante è naturalmente quello che aderisce al sentimento di nostalgia per la “vecchia” e cara 250 a due tempi, tema che abbiamo introdotto arbitrariamente nel sondaggio. Quasi la metà dei lettori dichiara che quella classe di mezzo resta insostituibile. Sono tanti. E fra loro anche Giulio Bernardelle, che alla prima occasione ha chiesto a Nico Cereghini: “Ma davvero  per te il "quattro tempi" valeva il "due tempi"? La 750 Laverda era emozionante come la Suzuki RG 500?”. Nico ha precisato meglio: ”Diciamo che un V6 come il 1000 Laverda ci andava molto vicino, e comunque guidare una moto da corsa è sempre meraviglioso”.