La MotoGP torna in pista

La MotoGP torna in pista
La MotoGP torna in pista, per l'ultima volta prima dell'inizio del campionato. Atteso il rientro di Lorenzo, chiamata alla riscossa dopo il recente infortunio | G. Zamagni
16 marzo 2010

Punti chiave

La MotoGP torna in pista, per l'ultima volta prima dell'inizio del campionato. Si prova per due giorni (giovedì 18 e venerdì 19 marzo) in Qatar, di sera, perché la prima gara del mondiale 2010 si disputerà l'11 aprile proprio in mezzo al deserto con le luci artificiali.
Dopo la doppia sessione in Malesia, dominata da Valentino Rossi e dalla Yamaha, il tracciato di Losail servirà per capire meglio la competitività delle moto e per verificare lo stato di forma di alcuni piloti.

Primo fra tutti, quello di Jorge Lorenzo, al rientro a cinque settimane dall'infortunio alla mano destra, conseguenza di una caduta mentre si stava allenando con la moto da cross: lo spagnolo non sarà sicuramente al meglio, ma i due giorni in Qatar saranno fondamentali per fargli ritrovare gli automatismi sulla M1. Nel suo caso, il tempo sul giro non sarà così importante e Lorenzo dovrà fare molta attenzione a non cadere nuovamente, perché un errore in questo momento potrebbe costare carissimo.

Ben Spies ha fatto benissimo in Malesia, girando con un passo da protagonista e si può quindi ipotizzare che sarà costantemente davanti

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Un discorso, naturalmente, che vale per tutti i piloti, ma, c'è da scommetterci, nessuno si risparmierà e come era già successo nel secondo test in Malesia, ci sarà una sorta di "qualifica" con le gomme morbide, per conquistare il miglior tempo assoluto, importante soprattutto sotto l'aspetto psicologico, perché chiudere davanti, o comunque nelle prime posizioni, queste prove significa avere ottime prospettive per la prima gara. Sarà interessante verificare se la Yamaha, praticamente imbattibile sulla pista amica di Sepang, si confermerà la più equilibrata anche a Losail, dove in passato ha invece sofferto più di altre moto. Un tracciato, al contrario, che si addice perfettamente a Casey Stoner e alla Ducati, che in mezzo al deserto vincono da tre anni consecutivi (dal 2007), senza praticamente avversari. Nei test in Malesia la GP10 ha dimostrato un buon potenziale e una guidabilità migliore che in passato e sarà interessante verificare i progressi fatti: l'aspettativa è quella di vedere Stoner davanti a tutti e il compagno di squadra Nicky Hayden nelle prime cinque, sei posizioni.

Per quanto mi riguarda, sono molto curioso di vedere anche le prestazioni di Ben Spies su una pista che già conosce, avendoci corso (e vinto entrambe le manche) l'anno scorso in SBK. Ben ha fatto benissimo in Malesia, girando con un passo da protagonista, e si può quindi ipotizzare che sarà costantemente davanti, sia nel tempo sul giro sia come costanza di rendimento.

In Casa Honda, tante le verifiche importanti: fino adesso, il più soddisfatto (anzi, forse l'unico) della RC212V è stato Andrea Dovizioso, che considera la versione 2010 decisamente più competitiva di quella dell'anno scorso, mentre gli altri piloti, a cominciare dal compagno di squadra Dani Pedrosa hanno parecchi dubbi da sciogliere. Dani, per il momento, ha faticato più del previsto, ma le sue prestazioni sono anche difficili da valutare, perché nei test invernali non è mai stato troppo incisivo, ma le critiche espresse dopo la Malesia sono piuttosto preoccupanti. Così come le difficoltà di Marco Melandri e, soprattutto, quelle di Marco Simoncelli, caduto due volte violentemente nonostante girasse a oltre due secondi dai migliori: l'ex pilota della Gilera 250 dovrà stare molto attento in questi due giorni, cercando soprattutto di non farsi prendere dall'ansia del cronometro, cercando un bilanciamento della sua Honda che gli dia sicurezza. Solo in seguito, potrà cominciare a spingere.
In Casa Suzuki - in particolare Loris Capirossi - sanno che questo test dovrà dare risposte importanti sulla competitività della quattro cilindri a V con il freddo, condizione che in passato ha sempre creato grattacapi a non finire.