Le dichiarazioni di Valentino Rossi dopo l’incidente

Le dichiarazioni di Valentino Rossi dopo l’incidente
Appena uscito dall'ospedale e già si parla di un rientro, ma in pista. «Il momento giusto potrebbe essere Brno (15 agosto, ndr), ma non sarà necessariamente così»
11 giugno 2010

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Vale, prima domanda: come stai, senti ancora dolore?

«La cosa positiva è che il peggio è passato e che le due operazioni sono andate bene. Ora mi aspetta un periodo difficile in cui posso andare incontro ad infezioni e poi devo tenere sempre la gamba alzata. Poi arriverà un secondo periodo decisivo, quando potrò cominciare  la riabilitazione e con le stampelle sarò in grado di alzarmi».


Il Dr. Buzzi ha parlato di un periodo riabilitativo di circa 5/6 mesi, cosa pensi a riguardo?

«Sicuramente il dottor Buzzi è stato molto attento nelle sua prognosi. Io voglio che la gamba guarisca, ed è l’unica cosa che mi interessa. Se perdo quattro o sei gare non fa alcuna differenza. Il momento giusto per rientrare potrebbe essere Brno (15 agosto, ndr), ma non sarà necessariamente così».


Ricordi l’incidente?

«Ricordo ogni cosa perfettamente. Non ho battuto la testa, ma solo la gamba. L’airbag della mia tuta ha funzionato molto bene e il casco era solo un po' sgraffiato. Non ho un solo livido! Il problema è che sono atterrato sulla gamba, che si è rotta con il peso del corpo. Se fossi atterrato sulla schiena sarebbe stato diverso. Avevo una gomma nuova e avevo fatto due giri, poi ho rallentato perché avevo Barbera dietro di me. Quando sono tornato in traiettoria è arrivato Pedrosa e io non volevo causargli problemi, così mi sono spostato di nuovo, ma poi quando ho riaperto il gas, è successo tutto all’improvviso e inaspettatamente. Sette secondi sono stati sufficienti a far crollare la temperatura della gomma. L’errore è stato mio».


Chi senti di ringraziare?

«Prima di tutti il Professor Buzzi del Cto e il suo staff, perché sono stati molto bravi. Fortunatamente il Mugello non è lontano dall’ospedale Careggi in cui lui opera. Voglio anche ringraziare tutti gli altri della struttura e tutti gli infermieri perché mi hanno trattato molto bene, poi lo staff della Clinica Mobile e i commisari e i medici del circuito. Infine, un grande saluto e un ringraziamento particolare a tutti i tifosi, perché nemmeno per un secondo mi hanno fatto mancare il loro affetto e il loro sostegno. I messaggi che ho visto domenica in televisione sono stati bellissimi».


C’è stato un momento dopo l’incidente in cui hai pensato: “Basta con le corse in moto”?

«Sinceramente, non ho avuto paura. Ero un po’ inorridito quando ho visto la gamba, ma la cosa che mi dispiace di più è di perdere così tante gare! Prenderò tutto il tempo di cui ho bisogno, senza fare niente stupido, perché voglio tornare rapidamente, ma solo se la mia condizione me lo permetterà. So di avere una moto per il prossimo anno e non ho bisogno di forzare il rientro per dimostrare qualcosa. Potrei perdere solo quattro gare, ma non tornerei per vincere il campionato. E’ meglio stare attenti, terminare la riabilitazione nel migliore dei modi e tornare alle gare per molti anni ancora. Ho sentito parlare di tanti altri sportivi che hanno avuto lo stesso mio problema. Un esempio per tutti Mark Webber. Mi ha chiamato… Lui ha avuto una frattura esposta della gamba destra. Mi ha detto di essere molto paziente e che avrò alcuni momenti di sconforto, ma che il recupero finale è garantito».


Ora ti aspetta un lungo periodo a casa, per riposare e per pensare…

«Sì, ora ho un sacco di tempo per riposare, per recuperare e per pensare. Innanzi tutto, voglio usare questo tempo per migliorare alcune cose. Voglio migliorare il mio inglese, imparare qualcosa di nuovo, leggere molto. Questo lo farò di sicuro. Se la domanda invece si riferisce al 2011, questo incidente non influenzerà le mie scelte per il prossimo anno in alcun modo. Sabato scorso non è cambiato nulla. Ho solo una gamba rotta in più! Il risultato del 2010, quindi, non è mai stato rilevante per le mie decisioni per il futuro».


Durante il riposo forzato vuoi anche a lavorare sulla tua spalla ferita?

«Certamente, sì. Questa è una delle poche cose positive di questo incidente, finalmente posso lavorare sulla riabilitazione della spalla, senza fretta, senza operazioni e senza gare. Da domani riprenderò gli esercizi, sdraiato sul mio letto, e sono certo che quando tornerò la spalla sarà completamente recuperata. Sarò in perfetta forma, anche se non significa che io possa vincere subito. Quando si torna dopo una pausa forzata non devi pensare solo al corpo, ma anche alla mente. Non sarò in grado di tornare a vincere subito».

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